La vita è troppo breve per rileggere lo stesso libro,
specie se sai già che finisce di merda.
Scrivere è un mestiere pericoloso
Alice Basso
Garzanti | 25 febbraio 2016 | 341 pagine | cartaceo 16,40 €
*Ringrazio la casa editrice Garzanti per avermi inviato una copia cartacea in cambio di un'onesta opinione sul libro*
Ama i libri. Vive di letteratura. E risolve delitti. Torna l'irresistibile investigatrice creata da Alice Basso. La sua nuova sfida è creare un ricettario dalle memorie di un'anziana cuoca. Un'impresa ardua, quasi impossibile. Perché Vani non ha mai preso una padella in mano, e non le è chiarissimo il significato di parole come scalogno o topinambur. Ma inaspettatamente, mentre esegue l'incarico con il conforto morale di un gourmet come il commissario Berganza, una rivelazione cattura il suo interesse: la cuoca confessa un delitto. Un delitto che riguarda una delle famiglie più in vista di Torino, e che per la cronaca ha un altro colpevole. Berganza abbandona i fornelli per indagare, e adesso è lui ad aver bisogno di Vani, del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti. Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo, piena di falsi indizi: solo l'intuito di Vani può smascherarli.
Il pensiero di Blog Expres
Quando ho scelto di leggere il nuovo romanzo di Alice Basso mi aspettavo una lettura piacevole e invece mi sono ritrovata immersa in uno dei libri più belli che mi sia capitato di leggere nel 2016! Dal titolo alla trama, dalle citazioni letterarie ai personaggi: di "Scrivere è un mestiere pericoloso" ho amato tutto senza riserve, ma soprattutto lei, la scrittrice senza nome! In realtà la protagonista un nome ce l'ha ed è tutto un programma! Si chiama Silvana Vani Sarca, professione ghostwriter, con una passione per gli alcolici e le patatine al formaggio. La nostra Vani è ironica, sarcastica e irriverente, ha come migliore amica una quindicenne aspirante dark di nome Morgana e una famiglia invadente di cui farebbe volentieri a meno.
Ho trentaquattro anni. Da quasi venti mi vesto come se un incendio domestico. Mi avesse risparmiato solo i costumi di Halloween. Mi trucco in un modo che Theda Bara avrebbe definito disturbante. Mi pettino come il sogno erotico di un cyberpunk (o, più semplicemente, come una che si taglia i capelli da sola in bagno).
Inoltre Vani ha un potere: sa leggere nel pensiero della gente, ne capisce la personalità e a volte si diverte a provocare in chi incontra le reazioni più disparate e disperate! Questa abilità le ha aperto le porte del commissariato di Torino collaborando con il commissario Berganza, un Dick Tracy italico, affezionato al suo impermeabile beige, con il quale condivide la passione per i romanzi Gialli e che la inizierà alla nobile Arte Culinaria. Infatti Vani è una vera frana tra i fornelli ( come la capisco :))) e il suo nuovo ingaggio da ghostwriter consiste nell'intervistare Irma, l'anziana cuoca dei Giay Marin, una ricca famiglia di stilisti di fama internazionale. Nel raccogliere le sue preziose ricette, Vani ottiene anche la confessione di un delitto.... Così tra una ricetta e l'altra, mentre con l'aiuto di Berganza impara a cucinare, indaga sui misteri della famiglia Giay Marin, cercando di sopravvivere ai pranzi in famiglia e a Riccardo, il suo ex fidanzato.
Come se non bastasse il libro sarà firmato dalla famigerata Cinzia Croco, la fata della forchetta magica, blogger gastronomica e star di un programma di cucina diffuso su un canale satellitare.
Il nome di Cinzia Croco identifica la cuoca più ampollosa e piaciona d'Italia. La vestale della cucina come forma d'arte alla portata di tutti, cioè quella moda perversa che fa sì che donne che vogliono ridare un senso alla loro vita non riprendano gli studi o si diano al volontariato ma si iscrivano a corsi di cake design. Non posso credere che dovrò lavorare con lei.
Si può dire che il Giallo fa da sfondo alle vicende oppure che sia il leitmotiv da cui si sviluppa l'intreccio, ma in realtà al lettore poco importa, perchè ciò che diverte sono le rocambolesche avventure di una eroina dei nostri giorni che dissemina "perle di saggezza", ovvero battute sagaci e irriverenti, mentre cerca di sbarcare il lunario scrivendo storie improbabili per autori senza personalità.
"Scrivere è un mestiere pericoloso" è un libro che ho gustato pagina dopo pagina, che mi ha fatto ridere molto ed apprezzare una autrice per me nuova, ma della quale mi sono innamorata!! A questo punto, mentre volto l'ultima pagina, già pregusto di leggere il suo romanzo d'esordio "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", uscito lo scorso anno sempre grazie alla casa editrice Garzanti!!
Adoro quando li manipolo e loro sentono di essere in debito con me.
Bene. Ci siamo divertiti, fine. Il giochino è terminato, adesso non mi resta che veleggiare verso la mia giornata di merda.
Nota sull'autrice: Nata a Milano, vive vicino Torino. Lavora per diverse case editrici come redattrice, traduttrice, valutatrice di proposte editoriali. Nel tempo libero finge di avere ancora vent'anni canta e scrive canzoni per un paio di rock band. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne. Con Garzanti ha pubblicato L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome (2015) e Scrivere è un mestiere pericoloso (2016).
Post di Maria Milani
Voglio leggerlo da un po', sono alla ricerca del momento adatto! Felice che sia piaciuto anche a te, è una bella conferma :*
RispondiEliminaCiao Maria, direi che Alice Basso ha colpito ancora :-) E ovviamente ci molla con questo dubbio, cosa farà Vani la prossima volta che apriremo il libro? staremo a vedere!!!
RispondiEliminaCiao Maria!
RispondiEliminaDa troppo ero latitante su questo blog, quindi era proprio il caso di venire a fare un salto.
Insomma, Vani conquista tutti, c'è poco da dire. E pensare che tu sei partita direttamente dal secondo libro!
Non vedo l'ora di farmi deliziare anch'io dall'uragano Alice.
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