Per fare arte bisogna voltare le spalle alla vita.
Follia
Patrick McGrath
Gli Adelphi | prima edizione italiana 1998 | pp. 296 | Cartaceo 12,00€ |
Trama
"Le storie d’amore contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni". Inghilterra, 1959. Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più perturbante che abbia incontrato nella sua carriera – la passione letale fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell’ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferato. È una vicenda cupa e tormentosa, che fin dalle prime righe esercita su di noi una malìa talmente forte da risultare quasi incomprensibile – finché lentamente non ne emergono le ragioni nascoste. Il fatto è che in questo straordinario romanzo neogotico McGrath ci scalza dalla posizione abituale, e confortevole, di lettori, chiedendoci di adottare il punto di vista molto più scabroso di chi conduce una forma singolarmente perversa di indagine: il lavoro analitico. Eppure qualcosa, forse una tensione che a poco a poco diventa insopportabile, ci avverte che i conti non tornano, e che l’inevitabile, scandalosa e beffarda verità sarà molto diversa da quella che eravamo stati costretti a immaginare.
Il Pensiero di Blog Expres:
Sconvolgente.
Non conoscevo Patrick McGrath, né tanto meno "Follia", lo so, è una vergogna... Shame on me... L'ho scoperto grazie al gruppo di lettura Jo's readers squad in quanto è stato votato come libro da leggere tutti insieme nel mese di ottobre e anche se appunto non conoscevo l'autore, mi sono messa in gioco e ho deciso di leggerlo e devo dire che sono rimasta pienamente soddisfatta!
Innanzi tutto Patrick McGrath è uno scrittore acclamatissimo e in particolare "Follia" ha avuto molto successo quando è uscito, ma anche in questo momento è ritornato in auge su Instagram dove ultimamente ho visto tante foto...
Sarà una coincidenza? Penso proprio di no, visto che questa settimana l'autore è in Italia per presentare il suo ultimo libro "La guardarobiera" che uscirà il 26 ottobre per La nave di Teseo.
Per quanto riguarda "Follia", il mio approccio con questa lettura è stato travagliato dall'inizio alla fine, nel senso che la storia è molto forte, perchè parla dell'amore morboso e malato che diventa una vera e propria ossessione sessuale tra Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente cruento e Stella Raphael, moglie di Max Raphael, vicedirettore dell'ospedale psichiatrico dove Edgar è rinchiuso.
La voce narrante del libro è Peter, un altro psichiatra del manicomio criminale che ci racconterà le vicende di Stella e di Edgar e del loro amore malato.
Edgar si comportava in modo manipolatorio e almeno all'inizio aveva cercato di usare la sua notevole sensualità come strumento di controllo: il fatto poi che questo controllo avesse deciso di esercitarlo sulla moglie di un dottore era un segno della debordante megalomania dei suoi piani.
La caratteristica principale che contraddistingue Patrick McGrath è la sua grande capacità di analisi psicologica che gli permette di caratterizzare con estrema cura i suoi personaggi. Non a caso è figlio di uno psichiatra ed ha passato la sua infanzia, suo malgrado, a contatto con il lavoro del padre dal quale ha assorbito tantissimo a tal punto che il padre stesso si aspettava che anche il figlio diventasse uno psichiatra, invece Patrick si è buttato a copofitto nella letteratura facendo tesoro dell'esperienza clinica del padre da cui ha sicuramente tratto ispirazione per le sue storie.
La malattia psichica è la vera protagonista dei sui libri, incarnata ogni volta da un personaggio diverso.
In "Follia" è l'amore ad essere malato e leggendo la storia ci si rende conto che non solo Edgar è un caso clinico, ma che anche Stella non è da meno, cioè anche lei farà emergere una personalità estremamente complessa dal punto di vista psichico. Infatti all'inizio il lettore pensa che Stella possa essere stata plagiata da Edgar, ma poi ci si rende conto che è anche lei stessa un vero e proprio caso clinico di cui il marito Max non si è praticamente reso conto e che poi esplode in tutta la sua drammaticità.
Le donne romantiche, riflettei: non pensano mai al male che fanno in quella loro forsennata ricerca di esperienze forti. In quella loro infatuazione per la libertà.
Lo stile narrativo è davvero curato, nulla è lasciato al caso, ed è anche molto scorrevole nonostante la tematica affrontata. I personaggi sono particolari, per cui, io personalmente ho faticato a parteggiare per uno piuttosto che per l'altro, ma secondo me, l'intento dell'autore non è quello di far empatizzare il lettore con i suoi protagonisti, quanto piuttosto di mantenere questo distacco quasi clinico. Io durante la lettura mi sono tenuta distaccata nei loro confronti, non sono riuscita ad entrare in sintonia con nessuno di loro o a trovare una giustificazione valida alle loro azioni, perchè sono veramente uno più folle dell'altro!
Anche lo stesso Peter, lo psichiatra narratore, secondo me poi alla fine si dimostrerà una persona molto particolare così come Max, il marito di Stella...
L'aspetto paradossale di Patrick McGrath è che sia il malato che lo psichiatra sono quasi messi sullo stesso piano cioè anche nel medico emerge una sorta di follia, "diversa", ma pur sempre follia... Cioè lo psichiatra sembrerebbe essere non meno folle del suo paziente!
Per lo meno io leggendo "Follia" ho avuto come l'impressone che quella linea di confine "medico-paziente" sia molto labile... Il malato mentale è folle, ma lo psichiatra che lo cura è altrettanto folle, perché commette degli errori che un altro tipo di specialista non farebbe... E ciò mi ha fatto riflettere su come sia difficile curare la malattia mentale, "etichettarla" o anche solo studiarla...
La psichiatria è una branca della medicina che mi ha sempre affascinato e quindi scoprire questo autore che affronta tali tematiche e che le fa vivere in un romanzo di narrativa e non in un manuale di psichiatria clinica, l'ho trovato estremamente affascinante, anche se leggere "Follia" è stata un'esperienza di lettura angosciante, perchè ho percepito tutta la drammaticità delle vicende e a volte quasi non ce la facevo a concludere un capitolo, però ero troppo curiosa di sapere come sarebbe andata a finire tra Edgar e Stella, le reazioni del marito Max che sembra una statua di sale di fronte a determinati eventi, il tutto narrato da questa voce fuori campo di Peter che sembra rimanere esterno alle vicende, ma poi ci saranno una serie di Plot Twist incredibili che non possono che lasciare il lettore a bocca aperta.
Sono contenta di essermi buttata tra le pagine di un autore per me completamente sconosciuto, è stata una bellissima scoperta e penso proprio che leggerò gli altri suoi libri tra cui il suo ultimo lavoro "La guardarobiera" di cui vi lasco QUI la trama e di seguito la cover!
Avrebbe dovuto sapere che l'inganno corrode l'integrità di un matrimonio,
e tenerne conto, ma non lo fece.
Scelse di non farlo, e da questa scelta di comodo seguì tutto il resto.
Post di Maria Milani
Mi era purtroppo piaciuto meno di quanto mi assicurassero (forse ero troppo piccolo, quando l'ho letto?), però un gran romanzo. Devo approfondirlo anch'io, l'autore. :)
RispondiEliminaSì guarda, mentre leggevo il libro ho avuto sentimenti contrastanti verso questa storia e i suoi assurdi personaggi! Però l’autore è davvero notevole e anche io leggerò qualcos’altro 👍🏻 Un abbraccio 🤗Maria
EliminaPer me resta ancora a distanza di molti anni uno dei più bei libri che ho letto. Ciao Maria!
RispondiEliminaCiao Cuore! Lo immagino, quella di “Follia” è una storia che non si dimentica facilmente.... baciotti 😘
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