All'epoca non avevo idea di quanto male avessimo dentro, tutte noi.
E' strano come non ti fermi mai a pensare al male che, giorno dopo giorno, si accumula nel tuo cuore.
A come i cattivi pensieri si ammucchiano l'uno sull'altro, finchè ti ritrovi con il petto che scoppia di malvagità.
E a quel punto basta una parola di troppo per accendere la miccia...
L'inganno
Thomas Cullinan
Dea Planeta Libri | 05 settembre 2017 | 480 pagine | cartaceo 17,00 € | Ebook 9,99€
*Ringrazio la casa editrice Dea Planeta Libri per avermi inviato una copia del romanzo in cambio di un'onesta opinione sul libro*
Trama
Cinque allieve appena, le uniche rimaste. E un nome che “ci metti di più a pronunciarlo che a fare l’appello”, il Collegio per signorine di Miss Martha Farnsworth. Nella Virginia insanguinata dalla Guerra civile, tra l’eco dei cannoni e la paura che come un’ombra si addensa contro i muri del giardino, la vita della scuola diretta dall’austera Miss Martha scorre lenta e sempre uguale. Lezioni di cucito, musica e francese. Le incombenze domestiche, i pasti, le preghiere. È in questo mondo angusto e tutto al femminile che irrompe il caporale John McBurney, disertore dell’esercito nordista gravemente ferito. Nella fuga dall’inferno dei campi di battaglia, McBurney ha perso il fucile e forse l’orgoglio, ma non l’astuzia che è da sempre la sua arma più affilata. Assediate dalla guerra e dalla noia, soffocate dal morso dei corsetti e dei loro stessi desideri, le donne della scuola decidono di accogliere il nemico e di prendersene cura. Un po’ alla volta, inevitabilmente, intrecciano con lui una danza sottile fatta di sfida, di potere e seduzione. Diffidenti, audaci, tenere, gelose, spaventate e possessive, le ragazze di Miss Farnsworth svelano una dopo l’altra la propria vera natura. E intanto, come falene attratte dalla fiamma, soccombono al fascino di un gioco dall’esito imprevedibile e fatale.
Il pensiero di Blog Expres
"L'inganno" di Thomas Cullinan è un libro che viene definito su Goodreads come "Mystery", "Gotic" e "Horror", ma sinceramente quest'ultima etichetta "Horror" mi sembra quantomeno fuori luogo, nel senso che il libro di Cullinan è un romanzo che ha dei risvolti inquietanti, ma non a tal punto da poterla definire una lettura dell'orrore, perchè mancano quelle caratteristiche macabre del genere, quindi chiunque lo voglia leggere e non ami l'Horror, lo può fare tranquillamente.
L'atmosfera del romanzo è basata sulla tensione psicologica creata dagli inganni subdoli tra persone, ma sappiate che fondamentalmente "L'ingano" è un Historical Fiction, ambientato nell'epoca della guerra civile americana che vede lo scontro tra l'esercito nordista e quello del sud.
Il protagonista maschile, il caporale John McBurney è un militare dell'esercito nordista che viene ferito in battaglia e fugge abbandonando l'esercito e si ritrova in un bosco dove viene ritrovato da una ragazza di nome Amelia che lo soccorre e lo porta nella sua scuola ovvero il collegio per signorine di Miss Martha Farnsworth per dargli le prime cure.
Thomas Cullinan ha sviluppato una narrazione corale che viene portata avanti attraverso il POV di tutte le protagoniste femminili tranne l'uomo, cioè John McBurney è l'unico personaggio di cui non conosciamo il punto di vista diretto.
Per cui ogni capitolo è raccontato da una delle allieve, dalla direttrice Martha, da sua sorella Harriet e da Mattie la governante di colore.
All'inizio si fa un pò fatica a distinguerle, poi piano piano il lettore riesce a metterle bene a fuoco conoscendole non solo fisicamente, ma soprattutto dal punto di vista caratteriale e della loro vita passata.
Il primo aspetto che colpisce è lo scompiglio che crea l'arrivo di un uomo in un ambiente prettamente femminile, un uomo ferito e bisognoso di cure che scatenerà una serie di atteggiamenti che possono sembrare tipicamente femminili, come lo spirito da crocerossine e la concorrenza tra di loro per elargire cure e attenzioni, così come l'inevitabile innamoramento di alcune di loro e quindi altra concorrenza per accaparrarsi le attenzioni del caporale, insomma il lettore assiste a tutta una serie di atteggiamenti che forse l'autore ha voluto portare all'esasperazione, perchè queste ragazze e anche le stesse istitutrici ad un certo punto raggiungono proprio il culmine della stupidità femminile, cioè secondo me si arriva ad un momento in cui una lettrice del giorno d'oggi tipo me si chiede "non ci posso credere che queste qui si lasciano abbindolare in questa maniera!" e invece poi dopo, c'è un bel cambio di programma, solo che per aspettare questa serie di plot twist il lettore dovrà avere molta, molta, molta pazienza!
Infatti le prime 250 pagine scorrono davvero lentamente e questa narrazione inizialmente lenta, per me è stata snervante, perchè il mio romanzo ideale è quello che parte con un incipit scoppiettante che ti lascia subito a bocca aperta, ma se ciò non dovesse avvenire ... Che ci sia almeno una partenza della storia dopo le prime 50 pagine.... Qui NO! Qui bisogna aspettarne 250, perchè all'inizio l'autore utilizza questo espediente narrativo per creare suspense, per presentarci le ragazze con le istitutrici e quindi tutto avviene piano, ciascuna di loro rimugina su l'evento dell'arrivo del caporale, ognuna fa la sua parte per accoglierlo, si crea competizione e viene sviluppata un'atmosfera che lascia presagire che starà per esplodere una bomba, ma questa bomba non esplode... Rimane lì sopita, quindi il lettore, almeno io, mi sono detta che dovevo andare avanti per scoprire cosa sarebbe successo ed in effetti l'autore è riuscito a mettermi curiosità, però mi ha anche un pò spazientito!
Ad un certo punto ha veramente tirato la corda! Mi stavo innervosendo perchè volevo assolutamente capire da chi venisse fuori questo inganno!!!! Dalle ragazze, dalle istitutrici, da alleanze che si disfacevano il giorno dopo??? Tutto rimaneva nella calma, quella calma prima della tempesta, però questa tempesta non arrivava mai fino a che finalmente è avvenuta!!!! Ci sono una serie di eventi clamorosi ad un certo livello di tensione e di dramma narrativo che mi hanno lasciato a bocca aperta e che mi hanno fatto apprezzare di più la storia.
Il protagonista maschile John McBurney è un personaggio diabolico perchè sfrutta la sua posizione di ferito di guerra per accaparrarsi tutte le attenzioni possibili. Lui non è uno Yankee, ma è un mercenario ovvero un immigrato irlandese che si è arruolato per cercare fortuna in America quindi alla prima difficoltà si è dato a gambe levate e non gliene importa un fico secco della Guerra Civile americana,
Per cui quando si trova in un ambiente circondato da belle ragazze, coccolato, dove gli viene somministrato cibo della migliore qualità, non ha nessuna intenzione di levare le tende, ma decide di rimanere lì e di starci come padrone.
Lui è una persona astuta, capisce quali sono le simpatie e antipatie delle abitanti della casa e le usa per mettere le ragazze una contro l'altra, capisce anche quali sono le loro debolezze e i loro desideri più nascosti non solo delle allieve, ma anche della direttrice Martha e di sua sorella Harriet sfruttandole a proprio vantaggio come un burattinaio fino a che non avvengono una serie di eventi che fanno rinsavire la popolazione femminile spingendola ad un cambiamento radicale di comportamento.
Anche perchè lui è crudele, ma è un cattivo stupido, per cui poi si lascia un pò forzare la mano e di conseguenza le ragazze e le signore ritornano in se stesse e finalmente capiscono che in fondo lui è in minoranza... E che quindi devono riprendere in mano la situazione.... Lo faranno in una maniera tipicamente femminile che non vi sto qui a dire per non rovinarvi la sorpresa, ma sappiate che saranno molto vendicative...
Di tutte le protagoniste, quelle che ho apprezzato di più per la loro lucidità nei confronti del caporale sono Mattie e Marie.
Mattie è la governante di colore che rimane sempre molto distaccata e guardinga e non si lascia abbindolare da questo bianco che arriva e fa la parte della vittima immolata.
La governante avendo vissuto la schiavitù conosce bene l'animo umano e rimane sempre vigile e sveglia.
La piccola Marie è la più giovane di tutte le allieve. E' una bambina di 10 anni che si ritrova a convivere con allieve adolescenti di un età tra i 14 e i 17 anni, quindi forse un pò per questa differenza di età non prova attrazione fisica verso il caporale e questo le permette di rimanere di più con i piedi per terra. La bambina ha una capacità di osservazione e ha delle idee geniali e decisive nella storia, per cui lei che all'inizio è considerata una piccola peste, perchè è vivace e con un'intelligenza viva e una lingua bene affilata, è l'unica che si rende conto che il caporale sta facendo leva sulle loro paure e debolezze per blandirle...
Il libro è decisamente particolare, non ho dato il massimo del rating perchè la prima parte del libro mi è risultata troppo lunga e secondo me anzichè creare suspense ha sortito l'effetto contrario.
Consiglio questo romanzo a tutti gli amanti dell'Historical Fiction e a tutti quei lettori pazienti, perchè per leggere ed apprezzare "L'inganno" non bisogna essere frettolosi, ma è necessario avere la pazienza di seguire l'arco narrativo dell'autore e poi vi assicuro che verrete ricompensati!
Era difficile prenderlo in antipatia. Aveva un atteggiamento così spontaneo da conquistare tutti, anche chi sapeva benissimo che con quel visetto ingenuo voleva ingannarti.
Post di Maria Milani
Ciao Maria!
RispondiEliminaHo finito di leggerlo anch'io lo scorso week end ed è stata una bella lettura. Almeno per me.
I personaggi mi sono piaciuti molto... tra di loro probabilmente non avrei nessuna amica (sono troppo contorte queste ragezze! :D), mi ognuna a modo suo è sicuramente particolare!
Ahahahaah! Oddio per carità delle amiche così!!! :D Certamente dei personaggi femminili molto ben caratterizzati ;)
EliminaA presto Maria