Dopo tutti quegli anni in cui aveva sentito di non meritare la felicità, in cui rubacchiava momenti belli ovunque le capitasse, in cui era convinta che un giorno sarebbe stata punita per essere sopravvissuta - dopo tutto quello - si ritrovò a desiderare, bramare di più.
La ragazza del dipinto
Ellen Umansky
Newton Compton Editori | 23 marzo 2017 | 349 pagine | cartaceo 10,00 € | ebook 4,99 €
*Ringrazio Newton Compton Editori per avermi inviato una copia stampa in cambio di un'onesta opinione sul libro*
Vienna, 1939. Mentre lo spettro della guerra terrorizza l’Europa, i genitori di Rose Zimmer cercano disperatamente un modo per lasciare l’Austria. Non riuscendoci, decidono di salvare almeno la loro giovane figlia. Rose viene così affidata a degli sconosciuti e portata in Inghilterra. Sei anni più tardi, quando la guerra è finalmente terminata, Rose tenta di ricostruire la propria vita devastata: si mette quindi alla ricerca di un quadro di Soutine, appartenuto alla madre, e al quale la donna era legatissima. Dopo essersi trasferita a Los Angeles e aver trascorso lì la propria vita, Rose si imbatterà nuovamente nelle tracce di quel dipinto, diventato per lei quasi un’ossessione, e in Lizzie Goldstein, che ne è entrata in possesso dopo di lei. Tra Lizzie e Rose nasce un’amicizia inaspettata, destinata però a interrompersi bruscamente quando le due donne si troveranno di fronte a una verità dolorosa: un segreto che ha a che fare con il quadro di Soutine e che è rimasto nascosto per tanti anni… Una prosa cristallina per una storia che parla di nostalgia, dolore, perdita e perdono.
Il pensiero di Blog Expres
La vita è qualcosa di fragile e prezioso come un quadro di inestimabile valore, "Il fattorino" di Soutine, intorno al quale ruotano le dolorose vicende di Lizzie, una giovane donna californiana e Rose, un'anziana signora ebraica sopravvissuta all'olocausto.
"Il fattorino" di Soutine apparteneva alla famiglia di Rose, una famiglia benestante viennese ed era il quadro preferito di sua madre. Quando Hitler conquistò l'Austria i genitori riuscirono a far espatriare Rose e suo fratello Gerhard in Inghilterra dove furono adottati da due famiglie inglesi. Quando i genitori morirono, (presumibilmente in un campo di concentramento, perchè l'autrice ad un certo punto non ne dà più notizia) tutti i loro beni furono confiscati dai nazisti, finchè un bel giorno, finita la guerra, il quadro di Soutine arriva in una galleria d'arte newyorkese e viene acquistato dal padre di Lizzie per poi sparire misteriosamente una notte durante una festa...
I suoi occhi scuri si posarono sull'immagine e Rose seguì lo sguardo della madre. Non era un bel ragazzo quello raffigurato nel quadro. Troppo magro dentro la sua divisa rossa, aveva il viso pallido e oblungo. Il colore era denso, quasi gettato sulla tela, come se il pittore non si fosse preoccupato di essere preciso e accurato. Rose non capiva perchè alla madre piacesse tanto.