"Una stanza tutta per sè" è una rubrica inventata da Blog Expres, ispirata all'omonimo saggio di Virginia Woolf, dedicata alla letteratura femminile inglese.
Buon giorno carissime lettrici e ben tornate nel salotto Virtuale di Virginia Woolf!
Oggi vi parlo di un libro ispirato proprio alla nostra amata Virginia ovvero "Le ore" di Michael Cunningham edito in italia da Bompiani e vincitore del Premio Pulitzer.
Da questo libro è stato tratto anche il famosissimo film "The Hours" diretto da Stephen Daldry con Nicole Kidman, Meryl Streep e Julianne Moore.
Le mie aspettative verso questo libro erano altissime, ma come spesso accade, in parte sono state disattese e nella mia recensione vi spiego perchè...
Le ore
Michael Cunningham
Bompiani | 31 marzo 2016 | 206 pagine | cartaceo 12,00 € | ebook 0,99 €
Trama
Solo la letteratura può restituire un senso alle nostre vite confuse e sghembe. Anzi, la letteratura è il solo specchio dentro cui la vita, riflettendosi, giunge per un momento a dire se stessa. E' l'idea centrale di questo romanzo. Tre donne lo abitano. La prima è una donna famosa, una scrittrice famosa: Virginia Woolf, ritratta a un passo dal suicidio, nel 1941, e poi, a ritroso nel tempo, mentre gioca col dèmone della sua scrittura. Le altre due sono donne che abitano luoghi e tempi diversi. Clarissa Vaughan, un editor newyorkese di oggi e Laura Brown, una casalinga californiana dell'immediato dopoguerra. Che cosa lega il destino di queste tre donne? All'apparenza poco. Virginia è alle prese con la creazione della sua "Signora Dalloway". E signora Dalloway è il nomignolo che Richard ha inventato per Clarissa. Ed è ancora quel romanzo che Laura porta con sé nella sua fuga breve dal mondo. Ma dietro a questo tema narrativo, quasi la spia di qualcos'altro, un secondo e più nascosto motivo attraversa e annoda il destino delle tre protagoniste. Cunningham fa pensare a un ventriloquo: usa la voce di Virginia Woolf come fosse la sua. Però stranamente è lì dentro che sentiamo risuonare un'eco. E' un'eco inconsueta ma pure familiare: la voce di un vero scrittore.
Il pensiero di Blog Expres
"Le ore" di Michael Cunningham è un libro ispirato a Virginia Woolf e ad uno dei suoi libri più famosi "Mrs Dalloway" attraverso una trama estremamente originale che non a caso gli è valsa il Premio Pulitzer per la narrativa nel 1999.
La trama si snoda attraverso il punto di vista alternato di tre donne: la prima è la stessa Virginia Woolf nella fase finale della sua vita nel momento del suicidio, la seconda è una donna di cinquanta anni newyorkese che rappresenta la Mrs Dalloway dei nostri giorni e la terza è Laura Brown, una casalinga californiana dell'immediato dopoguerra alle prese con la lettura di "Mrs Dalloway".
Cervellotica, bisessuale ai limiti dell'incesto, alle prese con il demone della scrittura che la condurrà nel tunnel della malattia mentale: questa è l'immagine di Virginia Woolf ricostruita in maniera molto efficace da Michael Cunningham. Forse alcuni aspetti sono un pò esasperati, ma sicuramente il personaggio che emerge è molto credibile e convincente.
Si affretta, via di casa, indosso ha un cappotto troppo pesante per il clima. E' il 1941. E' scoppiata una nuova guerra. Ha lasciato un biglietto per Leonard, e un altro per Vanessa. Cammina con determinazione verso il fiume, sicura di quello che farà...
La rappresentazione che l'autore ha fatto della nota scrittrice britannica mi è piaciuto tantissimo, purtroppo però questo è l'unico aspetto che ho amato del libro...
Michael Cunningham ha imitato molto lo stile della Woolf per il personaggio newyorkese di "Mrs Dalloway" e i riferimenti con l'opera originale sono davvero tanti eppure non è riuscito a conquistarmi...
Anche il personaggio di Laura Brown che si intreccia sia con la "Woolf Newyorkese" che con la "Woolf originale" non mi ha convinto davvero...
Lo stile narrativo, ispirato a quello della Woolf, è inevitabilmente lento, e si snoda sia attraverso "il flusso di coscienza" tanto caro a Virginia e sia attraverso lo scorrere del tempo a cui si rifà anche il titolo del libro "Le ore".
Virginia depone la penna. Le piacerebbe scrivere tutto il giorno, riempire trenta pagine invece che tre, ma dopo le prime ore qualcosa dentro di lei vacilla, e teme che se si spingesse oltre i suoi limiti rovinerebbe tutto. Sprofonderebbe in un regno di incoerenza, dal quale potrebbe non ritornare mai più. Nello stesso tempo, odia trascorrere le sue ore buone a fare qualsiasi altra cosa che non sia scrivere.
Il romanzo è costellato di riferimenti al mondo Woolfiano e quindi è una lettura che può essere apprezzata appieno solo da chi ha già letto qualche romanzo dell'autrice, altrimenti molti aspetti potrebbero sembrare incomprensibili o campati in aria.
"Le ore" di Michael Cunningham è un'opera complessa e intricata a cui va riconosciuto il merito di avermi fatto venire una gran voglia di leggere finalmente "Mrs Dalloway", ma pur riconoscendo il valore del libro e la sua qualità narrativa, purtroppo non mi ha coinvolto fino in fondo, per questo non posso dare il massimo del rating.
"Le ore" è un libro di nicchia consigliato solo agli amanti di Virginia Woolf.
Si ha sempre in mente un libro migliore di quello che si riesce a mettere sulla carta. Beve un sorso di caffè freddo, e si concede di rileggere ciò che ha scritto fino a questo momento.
Il salotto virtuale di Virginia Woolf vi augura una fantastica giornata!
A presto
Mary
Se non ricordo male, e credo proprio di no, "Le ore" di Cunningham è stato il primo libro col quale mi sono affacciata alla figura di Virginia Woolf, in parte sicuramente per codardia, perché ammetto che mi faceva paura tuffarmi a capofitto nella scrittura di questa gigantessa. Sorprendentemente invece ho poi constatato, prendendo in mano "La signora Dalloway", che, a dispetto dell'oscurità di certi passaggi, la lingua di Woolf è estremamente carezzevole, limpida, esatta, al contrario di quella di Cunningham che invece suona alquanto piatta, grigia, fredda.
RispondiEliminaCiao Rosa! Condivido in pieno, infatti ho tanto amato Mrs Dalloway quanto ho sbadigliato leggendo "Le ore" ;) Baciotti Maria
EliminaIo invece adoro questo libro, e la prima volta che l'ho letto non avevo ancora mai letto nulla di Virginia Woolf. Eppure l'ho amato subito, non l'ho trovato per niente difficile da leggere ma, anzi, molto poetico e struggente, e geniale il modo in cui le tre storie si intrecciano.
RispondiEliminaPresa dall'amore per questo libro, che infatti ho riletto più volte anche a distanza di tanti anni, ho provato a leggere altri due libri di Cunningham, ma sono stati una delusione immensa, non mi è piaciuto nulla e mi hanno solo annoiato a morte. Che peccato.
Sicuramente il libro di Cunningham è molto originale, ma di sicuro non lo rileggerei... Forse darei una chance al film ;) un abbraccio Maria
EliminaCiao signore / signora
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