venerdì 31 gennaio 2014

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Aspettando gli Oscar... La grande bellezza di Sorrentino


Toni Servillo
Aspettando la notte degli Oscar che si terra' a Los Angeles il prossimo 02 marzo... Ripubblichiamo la recensione che Blog Expres ha dedicato al film di Sorrentino che concorre  per la categoria del "Miglior film in lingua non inglese".







Recensione del 19/06/2013:
Ambientare un film a Roma può essere molto rischioso...il pericolo e' quello di cadere nei soliti stereotipi e nel confezionare inquadrature simili a cartoline ricordo. Ne La Grande Bellezza ciò non avviene: il regista Paolo Sorrentino ha dato vita ad una città diversa rispetto a quella che siamo abituati a vedere sul grande schermo.
La Roma di Sorrentino e' una città barocca, un luogo surreale dove il tempo sembra si sia fermato, una città eterna, perché mentre i suoi abitanti invecchiano e muoiono, lei rimane sempre uguale a se stessa. 
La storia parla di Jep Gambardella scrittore e giornalista, dedito alla vita mondana e grande guasta feste. Il momento di svolta nella sua vita avviene durante la festa del suo sessantacinquesimo compleanno, quando percepisce che la vita gli sta sfuggendo di mano, perché anche lui sta invecchiando....
La prima parte del film è molto bella e già dice tutto quello che merita di essere raccontato, quindi forse sarebbe stato meglio concludere la pellicola dopo il primo tempo. 
Una bellezza quella di Sorrentino che è intaccata da un "difetto": la trama. Nel secondo tempo il film non decolla, diventa ridondante con il rischio di far annoiare il pubblico in sala. 
Alla fine l'unica grande bellezza è la recitazione di Toni Servillo che ha interpretato lo straniamento, l'inquietudine e la solitudine di Jep, unico vero intellettuale circondato da mummie acculturate.  Buona anche l'interpretazione di Sabrina Ferilli, peccato pero' che il regista l'abbia fatta uscire di scena così senza un motivo chiaro, lasciando lo spettatore perplesso e smarrito.  Siamo stanchi di vedere una valida attrice come Isabella Ferrari recitare nel solito ruolo di donna "facile", saremmo felici in futuro di vederla  in ruoli diversi e infine delude la presenza di Carlo Verdone utilizzato da spalla al fianco di Toni Servillo...
Peccato, un cast così ricco poteva dare di più...
L'intero film ruota introno a Jep e alla sua continua ricerca della bellezza e forse riuscirà a trovarla negli occhi di una Santa ( Madre Teresa di Calcutta) e forse capirà che la vera bellezza è qualcosa che va oltre l'armoniosita' di un corpo, la grande bellezza va oltre l'esteriorità.     

http://m.youtube.com/watch?v=cJ8O-Y2CXk8

Post di Maria Milani



martedì 28 gennaio 2014

Erasmus Effect: Sticks micro asili temporanei

ERASMUS EFFECT #2
Prendendo spunto dai progetti esposti alla mostra Erasmus Effect architetti italiani all'estero, al museo MAXXI di Roma fino al 06/04/2014, oggi parliamo di "Sticks - Smart temporary installation for children's kiosks in series".
Si tratta di micro asili temporanei progettati da Djuric Tardio Architectes in grado di accogliere fino a 12 bambini.
La struttura ricorda il gioco dei bastoncini Shanghai, invece si tratta di asili nido dalla struttura in legno componibile in loco e dotata delle tecnologie più innovative in ambito di sostenibilità e bioclimatica.
Gli Sticks sono concepiti per essere montati lì dove serve, ovvero vicino al posto di lavoro di mamma e papà per poi essere smontati alla fine del percorso scolastico e ricollocati altrove.
Infatti le parti in legno realizzate industrialmente e il resto dei materiali impiegati consentono di allestire un cantiere veloce e pulito che richiede pochi adattamenti reversibili dell’area in cui si installa il progetto. Dopo l’uso iniziale, Sticks può essere ricollocato altrove oppure riutilizzato per svolgere una funzione diversa.
E' un'idea economica e rispettosa dell'ambiente, visto che l'allestimento degli Sticks non è paragonabile alla costruzione di un edificio stabile, ma soprattutto si tratta di un progetto che viene incontro alle reali esigenze delle persone e delle famiglie. 
Il bello dell'Italia all'estero!

2004, Francia
STICKS – Smart Temporary Installation for Children’s Kiosks in Series, Parigi, Francia / Paris, France (2013)
Mirco Tardio è nato in Italia e si è laureato in architettura presso il Politecnico di Milano a metà degli anni ’90, dopo un periodo di studio alla scuola di architettura di Paris-Belleville. Dal 1996 si è spostato stabilmente in Francia e nel 2004 ha fondato uno studio a Parigi insieme a Caroline Djuric. La nascita dello studio corrisponde con la vittoria nel concorso Europan 7. Tra i loro lavori più recenti si segnalano un complesso per 174 appartamenti a Arcueil (2009); 44 appartamenti a Le Mans (2008–11) e una “Eco Neighborhood” a Le Havre (2010). Lo studio sviluppa progetti e ricerche a diverse scale e privilegia le costruzioni in legno e lo sviluppo sostenibile.

Erasmus Effect: architetti italiani all'estero
dal 06/12/2013 al 06/04/2914
a cura di Pippo Ciorra
Fondazione MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guido Reni 4/A Roma

Post di Maria Milani


sabato 25 gennaio 2014

Roma, in arrivo i murales di Kentridge

URBAN LIFE #15
Non chiamatela street art! Sta per sbarcare a Roma sulle rive del Tevere una delle più grandi opere d'arte urbana mai realizzate nella capitale! Il noto artista sudafricano William Kentridge realizzerà "Triunphs and laments", un progetto di arte pubblica per riqualificare le sponde del Lungotevere da Ponte Sisto a Ponte Mazzini. 
Muoio dalla curiosità e non vedo l'ora di vedere come saranno raffigurati i circa 90 grandi elementi alti fino a 9 metri, ispirati ai trionfi e alle sconfitte di Roma dalle origini fino ai nostri giorni.
La tecnica utilizzata sarà quella della pulitura selettiva, ideata da Kristin Jones, che consiste nell'usare getti d'acqua e vapore e puliscono il uro intorno alle zone ricoperte degli stencil di Kentridge. 
Le immagini emergeranno dalle mura senza vernici e bombolette spary, ma semplicemente rimuovendo la patina di smog! Le immagini che vi mostriamo si riferiscono ai test di prova realizzati in questi giorni a Ponte Margherita.
Il progetto, promosso dall'Associazione Tevereterno Onlus, è finanziato da gallerie e sponsor privati e si concluderà entro il 2014. 










Post di Maria Milani

mercoledì 22 gennaio 2014

Gilgamesh. L'epopea del Re di Uruk a Palazzo delle Esposizioni Roma

Tre donne, tre culture diverse per raccontare Gilgamesh. L'epopea del Re di Uruk ovvero un volume illustrato a china e acquarello realizzato dalla grafica francese Laurie Elie, dalla pittrice iraniana Forough Raihani, con i testi della giornalista Alessandra Grimaldi.
Il libro ricostruisce la saga di Gilgamesh, re sumero di Uruk, che è il racconto più antico del mondo precedente perfino ad Omero e ai suoi poemi.
Il racconto di Gilgamesh è giunto fino a noi grazie al ritrovamento di tavolette di argilla in Mesopotamia alla fine dell'800 e che una volta decifrate hanno svelato le gesta di Gilgamesh.
L'eroe amato dagli Dei vuole conoscere l'immortalità e la sua sete di conoscenza lo porterà ad affrontare una serie di prove.
Palazzo delle Esposizioni di Roma dedica al libro  una mostra molto interessante a ingresso libero dove sono esposti tavole, bozzetti, foto scattate durante la lavorazione che sembrano riprodurre la gigantografia del libro accompagnando il visitatore all'interno di un viaggio fantastico.
L'esposizione è arricchita dai gioielli di Raffaella Corvino ispirati alle illustrazioni del libro edito da L'asino d'oro edizioni. 
Gilgamesh. L'epopea del Re Di Uruk è anche un audiolibro: la lettura del testo è affidata alla voce dell'attore e doppiatore Francesco Pannofino. L'mp3 con le musiche di Giorgio Giampà si può scaricare dal sito de L'Asino d'oro edizioni, grazie a un codice presente all'interno del libro. 






Gilgamesh. L'epopea del Re di Uruk
dal 04 dicembre 2013 al 09 febbraio 2014
Palazzo delle Esposizioni 
Via Nazionale 194 Roma

Post di Maria Milani

domenica 19 gennaio 2014

Erasmus Effect: architetti italiani all'estero al MAXXI di Roma

Erasmus Effect: un modo elegante ed efficace per definire la fuga di cervelli (giovani e brillanti) all'estero. Erasmus Effect Architetti italiani all’estero e' il titolo della mostra a cura di Pippo Ciorra realizzata dal MAXXI Architettura diretto da Margherita Guccione dal 6 dicembre 2013 al 6 aprile 2014 per raccontare la biografia collettiva di una generazione giovane di architetti troppo spesso costretta a cercare altrove la possibilità di autorealizzarsi. 
La diffusione degli scambi interuniversitari quali il Progetto Erasmus spesso porta i ragazzi a contatto con realtà scientifiche e professionali molto invitanti che danno  maggiori possibilità per raggiungere indipendenza economica, affermazione professionale e realizzazione creativa.
La mostra racconta la realizzazione di progetti di nomi illustri come Lina Bo Bardi che in Brasile ha realizzato il Museo d’Arte di San Paolo o Romaldo Giurgola negli USA e poi in Australia dove ha realizzato il Parlamento a Camberra, ma anche  Centre Georges Pompidou di  Parigi di Renzo Piano e di Richard Rogers e Massimiliano Fuksas con il progetto Maison des Arts, Université Michel de Montaigne, Bordeaux, Francia e "giovani talenti" come Benedetta Tagliabue, attiva a Barcellona da un paio di decenni; i Lot-Ek ed Elisabetta Terragni entrambi a New York, Carlo Ratti a Boston, lo studio LAN a Parigi e molti altri.
L'esposizione, allestita dal prestigioso studio Lot-Ek, si articola lungo un percorso di modelli, disegni, fotografie ed è arricchita da un progetto di video interviste che racconta le storie, le scelte e le ragioni dell’esilio dei nostri architetti ma anche il loro desiderio di tornare in un paese che lo consenta. In queste area della mostra, grazie alla preziosa collaborazione con la trasmissione Giovani Talenti di Sergio Nava (Radio24), si può ascoltare l'esperienza all'estero non solo di architetti, ma anche di ricercatori, scienziati, tecnici che vanno all’estero alla ricerca di possibilità e condizioni di lavoro migliori.

Tante idee innovative che se fossero rimaste in Italia sarebbero morte soffocate nelle briglie della burocrazia, nell'assenza di fondi e nell'incuria... Una mostra non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutti coloro che sono in cerca di spunti e idee per costruire un futuro migliore, magari proprio "a partire" dall'Italia...





Erasmus Effect: architetti italiani all'estero
dal 06/12/2013 al 06/04/2914
a cura di Pippo Ciorra
Fondazione MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guido Reni 4/A Roma


Post di Maria Milani

sabato 18 gennaio 2014

Bambola, a chi?!

Patricia Mendjisky, Bubble Barbie
Se c'è una cosa che mi dà ai nervi è quando ti chiamano "bambola"! Certo si tratta di un appellativo scherzoso che però fa riflettere su un fatto: nel 21esimo secolo le donne ancora vengono considerate sulla base dell'esteriorità e dell'estetica. La bambola poi rappresenta la bellezza di plastica, forse qualcosa di bello esteticamente, ma di terribilmente finto! Stavo pensando a quanto sia sottilmente offensivo dare della bambola a una donna! Come cantava Patty Pravo: "Tu mi fai girar come fossi una bambola...". La bambola la puoi usare quanto vuoi, tanto lei non si lamenta mai... La bambola non ha un'anima, la donna sì! Certamente i canoni della bellezza variano di epoca in epoca e la loro metamorfosi riflette le trasformazioni della società. Palestra, porzioni di cibo da Terzo Mondo, creme miracolo che promettono di snellire, rassodare, tonificare. La magrezza è diventata un imperativo, ma non dobbiamo credere che sia una moda della nostra epoca.
L'ossessione per la magrezza ha radici antiche che risalgono alla fine dell'800. A sostenerlo è Georges Vigarello, autore del libro "Storia della bellezza. Il corpo e l'arte di abbellirsi dal Rinascimento ad oggi". Secondo Vigarello, il cambiamento avviene alla fine dell'800, quando la magrezza si insinua nel mondo della moda e inizia a dettare le sue regole. Nasce così un nuovo canone di bellezza e il fisico della donna, come argilla da plasmare, passa da una linea a "S" alla linea a "I" : il corpo femminile si allunga e le forme si appiattiscono.
Il XX secolo è l'era del culto del corpo e Vigarello ne segue le evoluzioni, dai grandi magazzini dedicati alla moda e alla cosmesi, ai primi concorsi di bellezza, al mito della donna biondo platino.
Negli anni '50 il boom delle maggiorate sembra riportare alla ribalta la donna morbida e formosa, ma si tratta di una moda passeggera. Nel 1960 la magrissima modella Twiggy incarna e impone un modello estetico che durerà fino ai nostri giorni.
Negli anni '90 Eva Herzigovà, testimonial del primo reggiseno Push Up, dimagrisce drasticamente e si parla di anoressia... Sempre in quegli anni scoppia la mania della chirurgia estetica e la donna diventa di plastica.
Con il 21esimo secolo arriva la donna "multitasking", ovvero la società attuale chiama le donne ad essere impeccabili: belle, brave e buone...Madri perfette e allo stesso tempo donne in carriera. Corpo sano e standing curato...Non solo belle, ma anche simpatiche e intelligenti!
Il mondo deve imparare che la donna è preziosa e bella nella sua completezza: corpo, anima e mente. Altro che bambola!

Se ti è piaciuto questo post, potrebbe interessarti anche questo libro:

Titolo: Storia della bellezza. Il corpo e l'arte di abbellirsi dal Rinascimento ad oggi
Autore: Georges Vigarello
Editore: Donzelli
Anno: 2007

Post di Maria Milani

martedì 14 gennaio 2014

IoCero: Retro is the only future

URBAN LIFE #14
Il sito internet della settimana scelto per voi da Blog Expres è iocero.com
Si tratta di una community basata sulla condivisione di notizie, foto, video sugli eventi del passato! E' una sorta di maxi diario collettivo digitale che ti permette di ricordare eventi ai quali hai partecipato e non vuoi dimenticare!
Non solo passato! Puoi anche scoprire gli eventi futuri più cool della tua città e creare te stesso un evento; si possono conoscere molte persone con cui condividere le proprie passioni e puoi creare le tue playlist ascoltando la tua musica preferita gratis.

Ho incontrato lo staff di IoCero casualmente sabato scorso 11 gennaio 2014 a Stazione Birra, un locale di Ciampino (Roma) che fa' ottima musica dal vivo. La serata era "Back to the 80's" e per l'occasione IoCero ha allestito una postazione di videogames messi a disposizione gratuita dei clienti del locale. Lo staff di IoCero mi ha invitato a una partita a Pacman! Come resistere?! Io sono nata nel 1980 e sono cresciuta a pane, Tv e videogames! I miei preferiti erano Super Mario Bros, Pacman, Tetris, Bubble... Durante la serata si sono esibite tre band: Violatorz (tributo ai Depeche Mode), Doctor Duran (tributo ai Duran Duran) e Just like Cure (tributo ai Cure).
Io c'ero!!!! E voi?? :))


















Foto dello Staff di IoCero

Post di Maria Milani

venerdì 10 gennaio 2014

Anni '70. Arte a Roma a Palazzo delle Esposizioni

Arte povera, arte concettuale, Land art, Narrative art, Transavanguardia, Pittura colta: questo e' il fermento artistico degli anni '70 a Roma.
Alberto Burri, Giorgio de Chirico, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Salvo, Giovanni Anselmo, Elisabetta Catalano, Sandro Chia, Alighiero Boetti, Mario Schifano, Francesco Clemente sono solo alcuni dei 100 autori italiani e internazionali protagonisti con quasi 200 opere in mostra a  Palazzo delle Esposizioni di Roma a cura di Daniela Lancioni. 
L'esposizione si snoda in due diversi itinerari ed è particolarmente gradita la scelta compita dal curatore di lasciare ai visitatori la libertà di scegliere il percorso attraverso opere che incantano, stupiscono, incuriosiscono per come sono state realizzate, per il modo in cui vengono presentate al pubblico e per i molteplici significati che esprimono. 
Difficile descrivere in poche righe, per rendersi conto di cosa fosse l'arte negli anni '70 a Roma bisogna attraversare le sale di Palazzo delle Esposizioni con la stessa curiosità di chi si addentra in un labirinto incantato...
Non aggiungo altro, perchè non voglio rovinare la sorpresa a coloro che decideranno di visitare la mostra...però desidero condividere con voi lettrici e lettori di Blog Expres le opere che mi hanno colpito di più...Le vedrete qui di seguito come in una sorta di "galleria virtuale" idealmente allestita per voi... Ciò che le accomuna è il fascino dell'enigma, la bellezza del Rebus da risolvere...
   1.                           2.
 
  3.                                   4.



1. Giorgio de Chirico Il poeta e il pittore 1974
2. Francesco Clemente Pitture barbare 1975
3. Giovanni Anselmo Lato sinistro 1970
       4. Alberto Burri Nero cretto 1974






 









Anni '70. Arte a Roma
dal 17 dicembre 2013 - 2 marzo 2014
a cura di Daniela Lancioni
Palazzo delle Esposizioni
Via Nazionale 194 Roma
sito internet

Post di Maria Milani

martedì 7 gennaio 2014

Gabriele Basilico, fotografie dalle collezioni del MAXXI Roma


Roma, Casa Balilla
URBAN LIFE #13
La suddivisione geometrica dello spazio, i pieni e i vuoti, palazzi che emergono dalla pellicola come sculture imponenti, l'eleganza di una linea, il fascino di un cantiere in costruzione, ma anche il degrado urbano: questo è ciò che mi ha colpito dei 70 scatti di Gabriele Basilico, uno dei più grandi fotografi di architettura in Italia in mostra al MAXXI di Roma fino al 30 marzo 2014 a cura di Giovanna Calvenzi e Francesca Fabiani.
In Basilico la fotografia è un documento per studiare e testimoniare l'evoluzione del paesaggio urbano di alcune metropoli dalle città industriali come Milano e Genova, passando per Roma e poi il profondo sud nelle vie di Napoli, Messina, Palermo, ma anche Beirut.
Cantiere del MAXXI
L'esposizione è un omaggio per ricordare la lunga e felice collaborazione tra il museo e l'architetto-fotografo che tra l'altro ha realizzato una campagna fotografica sul cantiere del MAXXI mentre prendeva corpo la splendida struttura progettata da Zaha Hadid.
La mostra è articolata in cinque sezioni: 
Atlante italiano Ritratto dell’Italia che cambia, del 2003, è una ricerca sul paesaggio a cui Basilico contribuisce indagando le due sponde dello stretto di Messina, tra Sicilia e Calabria.
Sguardi contemporanei. 50 anni di architettura italiana: corpus di fotografie dedicate agli Uffici della Zanussi a Porcia (PN) realizzati da Gino Valle nel 1957-61.
Cantiere d’autore. Architettura e fotografia per il MAXXI in progress: sono fotografie che ritraggono la fase conclusiva del cantiere del MAXXI nel 2009.
Le architetture di Luigi Moretti: campagna fotografica sui progetti realizzati dall’architetto romano in occasione della mostra Luigi Moretti. Dal razionalismo all’informale inaugurata nel 2010.
Milano
Le città: questa sezione comprende la serie di quindici fotografie della Collezione MAXXI Arte che testimonia la ricerca di Basilico sulle trasformazioni del paesaggio urbano tra il 1980 e il 2003: dalle prime esplorazioni su Milano, agli scatti dedicati alle città italiane, alla visione di Roma tra rovine antiche e nuove architetture, fino ad arrivare agli edifici di Beirut, segnati dalla guerra.
La mostra è arricchita dal film-documentario inedito del regista e architetto israeliano Amos Gitai dedicato al fotografo e presentato in anteprima in occasione della mostra. Una lunga intervista realizzata da Gitai durante la Biennale di Architettura del 2012, in cui il fotografo, recentemente scomparso, racconta il suo lavoro.
Gabriele Basilico: grande artista che ha saputo cogliere con l'occhio fotografico l'evoluzione dell'architettura e del paesaggio italiano.

 




Se ti è piaciuto questo post, potrebbe interessarti anche questo libro:

Titolo: Abitare le metropoli
Autore: Gabriele Basilico
Editore: Contrasto
Anno:2013
Sinossi: Il volume raccoglie il testo scritto e raccontato dal fotografo in due serate al Teatro No'hma-Teresa Pomodoro di Milano nel 2010, insieme a una selezione di fotografie.


Gabriele Basilico. Fotografie dalle collezioni del MAXXI
dal 28 novembre 2013 al 30 marzo 2014
a cura di Giovanna Calvenzi e Francesca Fabiani
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
via Guido Reni 4 A, 00196 Roma

sito internet

Foto ©FONDAZIONE MAXXI
Post di Maria Milani