venerdì 6 settembre 2013

Synchronicity The Police tra musica e arti visive

La rivoluzione digitale ha ucciso il mondo del vinile. Oggi in pochi secondi si può scaricare un intero album musicale su vari tipi di supporti dal lettore Mp3 al telefonino passando per il Pc. Una volta non era così! Ai tempi d'oro del vinile si aspettava con ansia l'uscita dell'album della propria Band preferita e poi si correva al negozio di dischi ad acquistarla. Una volta tornati a casa scattava una sorta di "rituale musicale" spazzato via impietosamente dalla musica digitale! Tolta via la plastica che avvolgeva l'Lp, si estraeva il disco con estrema cura e lo si riponeva nel gira dischi! Come partivano le prime note ci si sedeva sul divano o sul letto a sfogliare l'album che conteneva le foto inedite e i testi delle canzoni! Volendo potevi anche cantare a squarciagola la tua Hit preferita con il testo sotto il naso! Se poi l'album era Synchronicity dei Police rimanevi interi minuti a studiare l'ipnotica copertina, che e' stata realizzata dal fotografo americano Duane Michals, i cui lavori, esposti anche al MoMA di New York nel 1970, si caratterizzavano spesso in foto-sequenze cicliche che contenevano testo.
La realizzazione della copertina e' ispirata al titolo dell'album Synchronicity che fa riferimento alla teoria della sincronicita' di Carl Gustav Jung e in una delle foto di copertina Sting si e' fatto fotografare mentre legge un suo libro.
Ogni striscia di fotografie e' dedicata a un membro del gruppo: Sting era voce e basso, Andy Summers era la chitarra e Stewart Copeland alla batteria.
Ogni striscia simboleggia la diversità dei singoli artisti e del loro modo diverso di lavorare e attraverso una sorta di "Sincronicita' musicale" alla fine si arriva alla realizzazione di un prodotto finale che non e' solo qualcosa di omogeneo, ma e' addirittura destinato a a diventare una pietra miliare nella storia della musica Pop-Rock  rimanendo in cima alle classifiche di tutto il mondo per settimane!
Capita così nell'epoca digitale che il vinile non muore del tutto, ma diventa oggetto cult riservato ai collezionisti e le copertine più belle diventano quadri da incorniciare. Paradossalmente la musica continua ad emozionare anche attraverso l'immagine di se stessa!


Se ti e' piaciuto questo post, potrebbe interessarti anche questa mostra:
Records by artists (1060-1990)
Biblioteca universitaria di Bologna
Dal 11 settembre al 5 ottobre 2013

La mostra, nata dallo studio di oltre 800 dischi d’artista catalogati nel catalogo RECORDS BY ARTISTS. A catalogue raisonné 1960-1990, ne presenta una selezione di 130 dischi in vinile, che descrivono esaurientemente un fenomeno poco esplorato: il disco d’artista è quel prodotto artistico in cui l’artista usa il medium del disco, inteso come progetto totale (cover, confezione, progetto sonoro), per una espressione artistica autonoma.

Post e foto di Maria Milani
   

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