Seguo Dacia Maraini da molti anni e alcune informazioni sui suoi libri le conoscevo, ma è stato emozionante sentirle raccontare dal vivo direttamente da lei che le ha racchiuse in un "memoir" donato ai lettori qualche settimana prima di Natale!
E' stato davvero toccante il racconto della sua infanzia in Giappone dove per due anni è stata rinchiusa con la sua famiglia in un campo di concentramento. Racconta Dacia Maraini che suo padre era un antropologo che odiava l'ideologia del razzismo che stava prendendo piede nell'Italia fascista. Alla prima occasione utile, la vincita di una borsa di studio in Giappone, parte con la sua famiglia per l'estremo oriente. Nel '43 il Giappone si allea con la Germania e l'Italia e agli italiani residenti in terra nipponica viene chiesto di firmare l'adesione alla Repubblica di Salò. I genitori di Dacia si rifiutano e questo loro gesto condanna tutta la famiglia alla reclusione in un campo di concentramento per i traditori della patria, dove trascorrono due anni di privazione, fame, paure e malattie.
Sicuramente questa terribile esperienza ha fatto sviluppare in Dacia Marini una sensibilità particolare verso le tematiche sociali che sempre affronterà nei suoi libri.
A quattordici anni inizia a scrivere per il giornale della scuola e da quel momento la scrittura e i libri saranno la sua grande ricchezza.
Rivolgendosi agli aspiranti scrittori, Dacia Maraini sottolinea che la scrittura è un mix di talento affabulatorio e apprendimento, ma soprattutto non bisogna avere paura di essere copiati, perchè non si può copiare lo stile!
La scrittura è arte, artificio, e come tale va imparato, ma soprattutto è una questione di stile!
La genesi di un testo comincia con un personaggio che bussa alla porta della sua fantasia e poi non va più via fin quando non si materializza su carta!
Dietro ad ogni suo libro ci sono approfondimenti storici che permettono di dare spessore al romanzo rendendolo più credibile e completo. Spesso l'autrice si è ritrovata a consultare diari, lettere e testamenti!
Il silenzio dei boschi è necessario per entrare nel vivo di una storia.
Il suo esordio letterario avviene con l'incontro con Alberto Moravia. La Maraini racconta che all'inizio della sua carriera aveva scritto un romanzo che nessuna casa editrice voleva pubblicare,
finchè un editore non le dice che avrebbe pubblicato l'opera se fosse stata preceduta da una prefazione di Moravia o Calvino!
La prefazione di un personaggio importate è ancora oggi uno strumento molto utilizzato dall'editoria contemporanea.
L'incontro si conclude con una riflessione su Moravia e Pasolini e sul loro diverso modo d'intendere la scrittura. Il narratore è colui che sa raccontare storie, mentre lo scrittore ama la scrittura come forma d'arte. Moravia narratore, Pasolini scrittore: due diversi approcci alla scrittura che continuano a parlare al cuore dei lettori e ad arricchirli con le loro parole cariche di emozioni e significati.
Della Porta Editori
19 novembre 2015
14,00 euro
pp. 200
disponibile anche in ebook
Dall’infanzia a oggi la scrittrice si racconta.
Dacia Maraini ripercorre la sua vita: il campo di prigionia in Giappone e gli otto anni trascorsi a Bagheria; la lunga storia di tenerezza e amore con Alberto Moravia; gli esordi letterari a Roma.
Uno ad uno compaiono i suoi personaggi: Marianna Ucrìa, Santa Chiara di Assisi, Maria Stuarda, la cortigiana Veronica Franco, la giornalista Michela Canova. La parola si fa letteratura e la scrittrice racconta come nasce un romanzo.
Le parole di Dacia Maraini sfidano i pregiudizi comuni, soprattutto quelli sulle donne.
E per le donne Dacia Maraini si è sempre battuta, come racconta in questo libro allo stesso tempo dolce e appassionato.
Più libri più liberi si conclude l'08 dicembre!
Se vi capita, fate un salto!
Ne vale davvero la pena!
Buona settimana a tutti!
Maria Milani
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