sabato 3 marzo 2018

Mystery Books #5 Recensione Il cuoco di Harry Kressing [Edizioni E/O]





Dopo qualche giro intorno al fossato, si mise a sedere e guardò il castello. Costruito secondo lo stile gotico, era fatto in pietra di un grigio azzurro e si elevava in forma esagonale a una altezza di circa quattro piani.
Era grandissimo, più o meno duecento stanze; inoltre eccezionalmente ben tenuto.



Il cuoco
Harry Kressing

Edizioni E/O | 27 ottobre 2016  | 254 pagine | cartaceo 16,00 € | Ebook 8,99€


Trama

Dalla notte in cui Conrad arriva a Cobb, niente sarà più lo stesso per gli abitanti della tranquilla cittadina ai piedi del misterioso castello di Prominence. Altissimo, cadaverico, tutto vestito di nero, di lui non si sa quasi nulla. Appena qualche accenno a un passato aristocratico cancellato da un tracollo economico, notizie di amici fra i maggiori notabili della lontana città, e infine la sua professione: cuoco. Appena arrivato prende subito servizio presso la ricca famiglia degli Hill, una delle più antiche del posto, portando con se le ricette migliori (e i coltelli più affilati) per conquistare la loro fiducia. Ma da dove viene? Qual è il suo piano? E perché non si separa mai dal suo coltello preferito? I suoi piatti soddisfano i gusti più esigenti, su questo niente da dire, ma c’è qualcosa di sinistro in lui, di sulfureo. Le sue pietanze non sono solo buone, sono irresistibili. Anzi, di più: sembrano in grado di piegare la volontà anche dei meno golosi. In breve l’intera cittadina verrà soggiogata dalle sue diaboliche arti culinarie, a partire dalle famiglie più importanti, gli Hill e i Vale, dalle cui sorti dipende il destino del maniero di Prominence e dell’intera vallata… Sta per succedere qualcosa nella cittadina di Cobb, qualcosa che i suoi abitanti ricorderanno per molto, molto tempo.



Il pensiero di Blog Expres

Con l'inizio del nuovo anno ho deciso di sfoltire la mia infinita pila di libri da leggere attraverso "il libro del mese" che consiste nel sorteggiare una lettura tra quelle che attendono di essere lette da fin troppo tempo. Bè, a pensarci bene... forse era meglio se "Il cuoco" di Harry Kressing continuava a prendere polvere sullo scaffale...
Infatti credo molto nella lettura come forma di intrattenimento, quindi se un libro non mi diverte, non mi commuove, non mi trasmette emozioni, ha praticamente fallito la sua missione...
Purtroppo per quasi tutta la durata della storia non succede quasi nulla, le pagine scorrono lentamente abbandonando il lettore a soporiferi pensieri...
Il motivo principale che mi aveva spinto ad acquistare questo libro era l'ambientazione. Mi intrigava molto leggere un Mystery ambientato in un castello scozzese chiamato Prominence e la delusione è stata davvero grande quando dopo averlo  visto solo all'esterno all'inizio del libro, il lettore vi farà ritorno solo alla fine... Sono rimasta molto perplessa, perchè leggendo la trama avevo inteso che tutte le vicende si sarebbero svolte lì e invece... Sono sicura che la narrazione sarebbe stata molto più inquietante e intrigante se l'autore avesse saputo sfruttare al meglio la location del castello...

Altra nota dolente è Conrad, il famigerato cuoco, che di solfureo ha ben poco... Viene descritto come una figura subdola e diabolica, ma a me è sembrato un povero diavolo come se ne incontrano nella vita di tutti i giorni, sicuramente arrivista, uno di quelli che compie azioni di una cattiveria banale e scontata. Rispetto a come viene descritto fisicamente, da lui mi sarei aspettata qualsiasi cosa e invece...
E' alto, almeno un metro e ottanta - di una buona testa più di qualsiasi altro passante - estremamente emaciato, quasi cadaverico. I lineamenti del viso sono grifagni: il naso è un autentico becco. Dalle orbite incavate vigilano grandi occhi penetranti, neri come il carbone. I capelli neri da sotto il cappello gli si arricciano sulla nuca fino al colletto.
Tutti gli altri personaggi sono soggiogati dalla sua presenza, ma questo aspetto non è stato sufficientemente descritto e quindi molti atteggiamenti risultano campati in aria, perchè non sembrano rientrare nè nella sfera del paranormale, nè sotto forma di una qualche sudditanza psicologica... Perchè mai dei nobili scozzesi dovrebbero cadere ai piedi del loro cuoco e fare tutto ciò che lui comanda? Questo è il grande dilemma che mi ha accompagnato per tutta la lettura e non si è risolto neanche nel finale che ho trovato banale e forzato.
Un libro che sembrava promettere brividi e inquietudine e che invece mi ha lasciato solo  sonnolenza e delusione. Una minestra riscaldata da cui mi sarei tenuta volentieri lontana...





Post di Maria Milani

1 commento:

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