martedì 27 marzo 2018

Una stanza tutta per sè #10 Mrs Dalloway di Virginia Woolf


Alcune cose da sapere prima di leggere questo libro





"Una stanza tutta per sè" è una rubrica inventata da Blog Expres, ispirata all'omonimo saggio di Virginia Woolf, dedicata alla letteratura femminile inglese.


Buon giorno carissime lettrici e ben tornate nel salotto virtuale di Virginia Woolf!
Oggi è un giorno speciale, perchè parleremo di uno dei capolavori dell'autrice britannica a cui è ispirata questa rubrica ovvero la nostra amatissima Virginia Woolf!
Per poter apprezzare appieno "Mrs Dalloway" è necessario conoscere alcune cose sull'autrice e anche su quest'opera che altrimenti potrebbe risultare ostica ad un pubblico di lettori poco incline alla letteratura.
Non lasciatevi intimorire e tuffatevi (senza sassi nelle tasche) tra le pagine di  "Mrs Dalloway"!




Trama

Un mercoledì di metà giugno del 1923, Clarissa Dalloway, moglie di un deputato conservatore alla Camera dei Lords, esce per comprare dei fiori per la festa, che la sera riunirà nella sua casa una variopinta galleria di personaggi. Tra gli altri: Peter Walsh, l'amante respinto, appena tornato dall'India, e l'amica tanto amata, più di ogni uomo, Sally Seton. Per le strade di Londra passeggia anche Septimus Warren Smith, il deuteragonista del romanzo. Nulla sembra legare i due, se non la città di Londra. Clarissa ha cinquant'anni, è ricca. Septimus ne ha appena trenta, è povero e traumatizzato dall'esperienza feroce e violenta della guerra, in cui ha perduto non solo l'amico Evans, ma ogni pace. Eppure i due, senza mai incontrarsi, semplicemente sfiorando gli stessi luoghi, comunicano. Con sapienza straordinaria Virginia Woolf, giunta con questo al suo quarto romanzo, tesse il filo sottile di corrispondenze, echi, emozioni che creano un'opera di grande intensità. Dove un uomo e una donna sconosciuti l'uno all'altra sono accomunati dallo stesso amore e terrore della vita, che li porterà, nell'accettazione (femminile) o nel rifiuto (maschile), ad affermarne comunque l'inestimabile valore.

Il pensiero di Blog Expres

Virginia Woolf è considerata la più grande scrittrice d'avanguardia del Novecento europeo, per tanto quando ci si accinge a leggere una delle sue opere bisogna avere la consapevolezza di trovarsi di fronte a qualcosa di assolutamente innovativo per l'epoca.

Prima innovazione - Lo stile narrativo
In Virginia Woolf c'è una rottura con le tecniche narrative del romanzo realistico "tradizionale" attraverso l'inserimento del monologo interiore e del flusso di coscienza che permette al lettore di conoscere i personaggi attraverso la loro interiorità. Li conosciamo attraverso l'opinione che gli altri hanno di loro o attraverso i loro ricordi, i desideri e i sogni.

Seconda innovazione - Personaggi caratterizzati alla perfezione del punto di vista psicologico
E' una splendida mattina e la signora Dalloway sta organizzando un grande ricevimento nella sua splendida dimora londinese. Pur essendo circondata dalla servitù, decide di andare lei stessa a comprare dei fiori e il lettore la segue tra le vie di Londra, immersa nei suoi pensieri.
La sua esistenza si sfiora appena con il suo alter ego maschile, Septimus, un reduce di guerra fortemente scosso dopo l'esperienza bellica.
Mrs Dalloway e Septimus si contrappongono come la vita si contrappone alla morte.
La signora Dalloway è una donna di cinquant'anni, una ricca londinese che consapevole del fluire del tempo riesce a godersi la vita senza essere per questo una  persona insensibile, anzi dimostrando una grande sensibilità quando la sua festa viene oscurata da una triste notizia... Clarissa si aggrappa alla pienezza di ogni attimo vissuto e lo fa attraverso l'organizzazione di una festa con l'intento di donare un attimo di felicità anche ai suoi amici.
Nonostante la signora Dalloway sia indubbiamente un personaggio molto affascinante, il mio preferito è sicuramente Septimus nel quale secondo me, Virginia Woolf ha proiettato molti aspetti di se stessa soprattutto dal punto di vista della fragilità  psicologica.
Non appena cadi, ripeté Septimus a se medesimo, la natura umana ti salta addosso.
Septimus sente le voci e i terribili ricordi della guerra lo perseguitano. Al suo ritorno dal fronte il governo britannico gli ha donato una medaglia e un buon lavoro, ma dimenticare sembra impossibile.
Trascorre le giornate tra le vie di Londra discutendo animatamente con sua moglie Lucrezia che non sa come aiutarlo.
Anche Virginia Woolf "sentiva le voci" e nella fase finale della sua vita ha combattuto con il demone della sua scrittura fino al drammatico epilogo che l'ha condotta in una mattina del 28 marzo 1941, dopo avere completato la stesura di "Fra gli atti", Virginia uscì una mattina da casa con le tasche della giacca piene di pietre e andò ad annegarsi nel fiume Ouse.

Terza innovazione - L'assenza (o quasi) della trama
Virginia Woolf considerava la trama una "volgarità da giornalisti", quindi se amate i libri dalle trame intricate sappiate che in "Mrs Dalloway" la trama è ridotta all'essenziale, ma l'autrice saprà catturare la vostra attenzione. Io perlomeno non mi sono annoiata affatto, ma ho trovato intrigante il vortice di pensieri dei personaggi principali così come di quelli secondari.

Quarta innovazione - Un romanzo femminile
Virginia Woolf è notoriamente considerata, come afferma il critico letterario Armanda Guiducci, "una scrittrice grande e coraggiosa, giustamente definita la madre spirituale  dell'odierno movimento delle donne colte".
Virginia, grande estimatrice di Jane Austen, si è battuta per i diritti civili delle donne come l'ottenimento del loro diritto di voto e il loro accesso all'Università e alle carriere come quella letteraria che per troppo tempo sono state una prerogativa maschile.
Attraverso il personaggio della signora Dalloway, Virginia senza complessi d'inferiorità descrive lo stato d'animo femminile di una donna probabilmente ispirata a qualche sua amica aristocratica dei quartieri alti londinesi che l'aveva affascinata per la sua elegante disinvoltura.
Portava orecchini, indossava un vestito verde-agenteo da sirena. Inceder sulle onde e squassare le chiome ella sembrava, poichè ancora possedeva questo dono: di essere; di esistere; di cogliere l'attimo fuggente.

Quinta innovazione - Lo scandire del tempo attraverso i rintocchi del Big Ban (che oggi non suona più perchè è in restauro...)
Il romanzo racconta la giornata della signora Dalloway, i preparativi della festa, le persone che incontra, il rapporto con il marito e la figlia, i vecchi amici, tutto viene scandito dal ticchettio implacabile dello scorrere del tempo rappresentato dal Big Ben che è uno dei simboli più amati di Londra.
Lo spiega bene il critico letterario Pietro Meneghelli affermando che "Clarissa Dalloway impara a inseguire la vita fin dentro la morte, a trasformare la certezza della fine in una forma di esaltazione della vita".


Il suono di Big Ben che batteva la mezz'ora echeggiò fra di loro con straordinario vigore, come se un giovanotto robusto, indifferente, inopportuno, agitasse qua e là manubri da ginnasta.






Recensire un classico della letteratura mi sembra un controsenso.
Ciò che si può fare è leggerlo, studiarlo, apprezzarlo e rispettarlo anche quando sembra non piacerci.
Per quanto mi riguarda ho divorato questo libro che mi ha commosso ed emozionato  nonostante, prima di iniziarlo, avessi una gran paura di approcciarmi a leggere qualcosa di questa "gigantessa" chiamata Virginia.
Con questo post anzichè proporvi la mia "classica" recensione, ho voluto approfondire alcuni aspetti che mi avevano colpito particolarmente durante la lettura.
Se siete arrivate a leggere fin qui, non posso che ringraziarvi della pazienza!
Spero che queste mie riflessioni vi abbiano fatto venire voglia di leggere qualcosa della Woolf!
Io di certo continuerò a tuffarmi tra le sue pagine!
Per oggi è tutto!
Il salotto virtuale di Virginia Woolf vi augura una fantastica giornata!
A presto
Mary

1 commento:

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