Vintage Books è una rubrica inventata da Blog Expres in cui vi mostro i libri un pò datati che ho acquistato durante i miei giri nei mercatini vintage della città di Roma.
Buon giorno lettori!
Oggi finalmente dopo un secolo, ritorna Vintage Books, una delle mie rubriche preferite! In effetti durante i mesi invernali ho rallentato le visite ai mercatini, ma ora con la bella stagione che avanza, mi sono tuffata di nuovo tra cornici antiche e pezzi d'antiquariato per scovare qualche bel libro che possa fare al caso nostro! E in effetti la mia ultima perlustrazione è andata a buon fine!
Tranne il libro di Francesca Diotallevi che è una novità uscita a maggio e che ho acquistato nuovo su Amazon, le altre tre perle, sempre firmare Neri Pozza, le ho trovate usate e in ottime condizioni (a due soldi :D salta di gioia).
Curiosi di sapere di cosa si tratta??!!
Io non ricordo
Stefan Merrill Block
Trama: Seth Walzer vive ad Austin nel Texas. È un ragazzino, anzi più che un semplice ragazzino: è il perfetto esemplare dell’adolescente troppo intelligente segnato dall’acne, dal sarcasmo nei confronti del mondo e dal panico nei confronti di ogni sorta di contatto umano. Passa così il tempo a fantasticare su tutto e a perdersi nelle sue divagazioni al punto tale da sentirsi un «maestro del nulla».
Un giorno però la realtà irrompe improvvisa nella sua vita. A sua madre viene diagnosticata una rara forma di Alzheimer e Seth assiste impotente al suo inesorabile scivolare nell’oscuro regno dell’oblio. Lentamente la madre non ricorda più nulla, anche le cose più semplici della vita, e trascorre le sue giornate nella vaghezza piú assoluta, intrappolata fra il sonno e la veglia.
Il padre di Seth reagisce alla malattia della moglie nel modo peggiore possibile: si stordisce con massicce dosi giornaliere di gin e programmi televisivi.
Cosa può fare Seth a quel punto se non cercare di usare la sua straordinaria intelligenza, studiando quello strano e terribile male che si trasmette geneticamente e toglie il dono del ricordo?
Non sapendo quasi nulla della vita che la madre conduceva prima di conoscere suo padre, Seth si mette alla ricerca dei parenti perduti della donna, portatori del gene causa della sua malattia.
Centinaia di miglia più a nord, intanto, Abel Haggard, un vecchio che trascina sulle sue spalle ricurve il peso degli anni, degli amori perduti, dei suoi cari scomparsi, si aggira, smarrito, tra le rovine della sua fattoria alla periferia di Dallas.
Abel e Seth, il vecchio e il ragazzino, ignorano la reciproca esistenza, non sanno di essere legati da un duplice legame: la malattia che distrugge le memorie dei loro cari, e la «storia di Isidora», una magnifica fiaba narrata da sempre nelle loro famiglie, il racconto di un mondo fantastico libero dal dolore dei ricordi, di una terra senza memoria in cui nulla mai si possiede e nulla può perciò andare perduto.
Romanzo che annuncia sulla scena internazionale la nascita di un nuovo talento letterario, Io non ricordo è una di quelle rare opere capaci di fondere scienza, fiaba e narrazione in una scrittura splendida, attraversata da uno humour commovente e dalla forza dell’autenticità.
La donna col vestito verde
Stephanie Cowell
Trama: È la primavera del 1864 a Parigi, e la capitale vive la grande trasformazione voluta da Haussmann, delegato dell'imperatore, che ha giurato di fare dell'angusta città medievale il gioiello più splendente d'Europa. Interi quartieri vengono abbattuti per lasciare spazio a magnifici boulevard fiancheggiati da eleganti ville a schiera.
Un giovane artista di bell'aspetto, la barba scura, gli occhi neri e guizzanti e i modi spavaldi di chi cela una certa timidezza da provinciale, passeggia dalle parti della Sorbona, dove magioni e palazzi maestosi sorgono ancora accanto a baracche e tuguri.
Si chiama Oscar Claude Monet, viene da Le Havre e, in questa primavera della metà del XIX secolo, venderebbe probabilmente ancora caricature per le strade della piccola città dell'Alta Normandia se non avesse incontrato un giorno Eugène Boudin, un pittore locale con tanto di cavalletto in spalla e cappello marrone, che lo ha convinto ad andare a studiare arte nella ville lumière.
Si sta facendo quasi buio quando il giovane entra in una libreria in rue Dante. «Libraire Doncieux» recita l'insegna dipinta a mano che penzola all'entrata.
Dietro la scrivania siede una giovane donna. I folti capelli castano-dorati, raccolti in un'acconciatura modesta e fermati con un pesante nastro di velluto nero, brillano alla luce della lampada da tavolo. È una ragazza molto giovane e bella, coi lineamenti marcati, che ricordano quelli di una statua greca, sopracciglia ben disegnate, begli occhi e seni pieni che premono contro il corsetto dell'abito.
Si chiama Camille-Léonie Doncieux ed è la donna del destino di Claude Monet. Lui la accoglierà nell'atelier che divide con Frédéric Bazille lungo la Rive Gauche, un appartamento ingombro di libri, scialli, arredi scenici, sedie, dove trascorrono giornate intere Renoir, Pissarro e Paul Cézanne. La dipingerà diciannovenne, bella e sdegnosa, con un abito verde da passeggio con un lungo strascico. La trascinerà nella sua vita bohémienne e la amerà e tradirà...
Storia di una tormentata, intensa e tragica relazione d'amore tra un grande artista e una giovane donna del XIX secolo, La donna col vestito verde è un magnifico romanzo sul conflitto tra arte e sentimento, fedeltà e tradimento, menzogna e verità.
L'età del desiderio
Jennie Fields
Trama: È l’inverno del 1907 quando Teddy e Edith Wharton prendono in affitto a Parigi un magnifico appartamento che sfoggia le caratteristiche più incantevoli del Faubourg: soffitti altissimi, boiserie di squisita fattura, stucchi eleganti.
Teddy, tuttavia, sopporta a malapena Parigi e rimpiange The Mount, la casa che la coppia ha lasciato nel Massachusetts, con i cavalli, i maiali e i polli. Ha dodici anni più della moglie e ognuno di quegli anni gli si legge in faccia. I capelli diradati sulla fronte, i baffi ispidi, gli occhi di un azzurro vacuo. A volte racconta storie interessanti. Spesso si lascia andare su una poltrona, l’amata bottiglia di brandy sul tavolino accanto, il viso ruvido e arrossato, le mani tremanti.
Edith, discendente di un’antica e ricca famiglia newyorchese, è un’autrice nota negli Stati Uniti. Ha scritto un romanzo sull’aristocrazia finanziaria americana, La casa della gioia, che è stato osannato dalla critica. Anche se ha superato i quaranta, ha comunque una figura giovanile, snella, grandi occhi nocciola, una massa splendente di capelli biondo rame. La sua rigida e antiquata educazione la costringe in vestiti fatti di strati su strati di stecche e mussola che non le donano affatto. Ma quegli abiti ingombranti celano un animo inquieto e un cuore pronto ad accendersi.
A Parigi, frequenta il salotto della Comtesse Rosa de Fitz-James, un’ebrea austriaca vedova di un dispotico conte, che si circonda di una vasta ed eccentrica bohème: l’Abbé Mugnier, con il suo comico ciuffo di capelli bianchi e un senso dell’umorismo a dir poco boccaccesco; il drammaturgo Paul Hervieu e il poeta Abel Bonnard, puntualmente impegnati in strenue dispute su cosa renda bello l’essere umano; il ballerino russo Alexi Toplar e il maestro Emmet de Carlo, che si guardano con eccessivo affetto, men-tre la moglie di Toplar li osserva imbronciata; l’incantevole Anna Comtesse de Noailles, la giovane poetessa che con i suoi versi audaci e sensuali inebria ogni vero lettore di Francia e che tutti i pittori sono in attesa di ritrarre. Un mondo fatto di charme, agio e costumi eccentrici che attrae la scrittrice americana. Un mondo, tuttavia, che le rimarrebbe estraneo se non si imbattesse un giorno in uno di quei giovanotti alla moda che frequentano Henry James, e ai quali lo scrittore elargisce la sua saggezza. Si chiama Morton Fullerton, è un americano che scrive per il londinese Times e parla e veste come un perfetto francese: cravatta color melanzana, trafitta da una candida perla, camicia inamidata con il plastron separato.
Nei suoi occhi color zaffiro, nelle sue ciglia nerissime e lunghe come quelle di una giraffa e, soprattutto, al cospetto del suo atteggiamento sfrontato e virile, naufraga il cuore di Edith Jones, maritata Wharton.
Basato sulla corrispondenza privata di Edith Wharton, L’età del desiderio è un elegante e appassionato romanzo biografico che narra l’«educazione sentimentale» di una donna agli inizi del Novecento. Un’opera che, con una prosa raffinata e toccante, riporta in vita un tempo dimenticato e la figura complessa e attraente di una delle più grandi scrittrici della prima metà del Novecento.
Allora che ve ne pare di questo inaspettato bottino?
A presto
Maria
ma io vi invidio, voi e i vostri mercatini super forniti :D
RispondiEliminaAhahahahaha! Eh sì i mercatini di Roma meritano davvero ;) Maria
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