Globalizzazione e tecnologia, ma
anche violenza, distruzione, guerra e calamità naturali: eppure le fotografie
del World Press Photo 2014 non trasmettono solo morte, ma parlano anche di vita
come l’arcobaleno che spunta dietro gli sfollati dopo il passaggio del tifone
Haiyan nelle Filippine i cui sopravvissuti portano in processione le statuine
della Madonna e dei Santi come nelle foto di Chris McGrath, vincitore del 1° premio Reportage per la categoria Notizie
generali. Altre foto raccontano di guerra per costruire un mondo di pace.
La mostra World
Press Photo: Fotografia e Giornalismo: le immagini premiate nel 2014 è
aperta al pubblico dal 02 al 23 maggio 2014 presso il Museo di Roma in
Trastevere. La mostra è promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura,
Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni
Culturali, in collaborazione con Contrasto e la World Press Photo Foundation di
Amsterdam. L’organizzazione e i servizi museali sono di Zètema Progetto
Cultura.
John Stanmeyer |
Ciò che emerge da questi scatti così variegati per stile e
contenuti sono gli effetti a volte devastanti della globalizzazione e di un
mondo sempre più tecnologico e lo scatto dell’americano John Stanmeyer,
premiato come foto dell’anno è l’emblema di questo paradosso del Villaggio
Globale, infatti mostra i migranti africani con i cellulari sulla spiaggia di
Gibuti nel tentativo di prendere un segnale telefonico gratuito dalla
confinante Somalia, un collegamento con i parenti lasciati a casa. Anche lì
dove non c’è acqua e nulla da mangiare c’è la tecnologia.
Cos’è il World Press Photo: Il Premio World Press
Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell’ambito del Fotogiornalismo.
Ogni anno, da 57 anni, una giuria indipendente, formata da esperti
internazionali, è chiamata a esprimersi su migliaia di domande di partecipazione
provenienti da tutto il mondo, inviate alla World Press Photo Foundation
di Amsterdam da fotogiornalisti, agenzie, quotidiani e riviste.
Tutta la produzione internazionale viene esaminata e le
foto premiate, che costituiscono la mostra, sono pubblicate nel libro pubblicato
in Italia da Contrasto. Si tratta quindi di un'occasione per vedere le immagini
più belle e rappresentative che, per un anno intero, hanno accompagnato,
documentato e illustrato gli avvenimenti del nostro tempo sui giornali di tutto
il mondo.
Per questa edizione, le immagini sottoposte alla giuria
del concorso World Press Photo sono state 98.671, inviate da 5.754 fotografi
professionisti di 132 diverse nazionalità. Vengono selezionati tre vincitori
per foto singole e per reportage per ognuna delle seguenti categorie: storie
d’attualità, vita quotidiana, notizie
generali, spot news, volti ritratti in presa diretta, volti ritratti in posa,
natura, sport in azione, sport in primo piano.
Sono stati premiati 53 fotografi di 25 nazionalità diverse
tra cui 3 Italiani: Bruno D’Amicis, Alessandro Penso e Gianluca Panella.
Ne parlo QUI nel post “Tre italiani emozionano al World
Press Photo 2014”.
Tutte le fotografie in mostra descrivono luoghi
lontanissimi eppure vicini a noi: le tecnologie digitali, internet, i Social
Network, i telefoni cellulari accorciano le distanze in maniera sorprendente,
ma come direbbe Susan Sontag, ancora una volta si rimane spettatori davanti al
dolore degli altri.
World Press Photo:
Fotografia e Giornalismo: le immagini premiate nel 2014
in collaborazione con Contrasto e la World Press Photo
Foundation di Amsterdam
dal 02 al 23 maggio 2014
Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1B Roma
Catalogo a cura di Contrasto
Post e foto di Maria Milani
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