giovedì 21 aprile 2016

Bicentenario della nascita di Charlotte Brontë - Intervista esclusiva ad Antonella Iuliano



"Una stanza tutta per sè" è una rubrica inventata da Blog Expres, ispirata all'omonimo saggio di Virginia Woolf, con lo scopo di approfondire un personaggio della letteratura attraverso la lettura e la recensione delle sue opere principali. La rubrica verrà pubblicata una volta al mese e per i prossimi mesi saremo in compagnia delle Sorelle Brontë!




Cari lettori, oggi 21 aprile 2016 è una data importante, perchè ricorre il Bicentenario della nascita di Charlotte Brontë e per festeggiarlo insieme con voi ho preparato questo post speciale che spero sarà di vostro gradimento!


Quindi accomodiamoci pure nel salottino "virtuale" di Virginia Woolf e diamo il benvenuto ad Antonella Iuliano, autrice e blogger che seguo volentieri e con la quale condivido la passione per le sorelle Brontë. 
In particolare i suoi libri "Come petali sulla neve" (la mia recensione QUI) e "Charlotte. La storia della piccola Brontë " sono ispirati alla figura e alle opere di Charlotte Brontë, dunque la ringrazio di cuore per avere rilasciato un'intervista esclusiva per i lettori di Blog Expres proprio in occasione del Bicentenario della scrittrice inglese!


Benvenuta Antonella! Come è sbocciato il tuo amore per le sorelle  Brontë ?

Ciao Maria e grazie per questa chiacchierata virtuale.
Il mio primo incontro con le sorelle Brontë risale alla mia adolescenza. La prima storia che ho letto è stata Jane Eyre e ricordo che rimasi profondamente colpita dalla vicenda della protagonista. Subito dopo lessi Cime tempestose, lo apprezzai forse un po’ meno di oggi ma mi piacque. Fu un’infatuazione giovanile perché per diversi anni ho accantonato le Brontë dedicandomi ad altre letture di piacere, ma ne serbavo un bellissimo ricordo.
Il vero amore credo sia scoppiato in tempi più maturi e recenti, alla soglia dei trent’anni. Mi stavo approcciando al mondo della scrittura e delle pubblicazioni e volevo tornare a leggere determinati classici, compreso Jane Eyre, certa che mi avrebbero fatto bene. Comprai e lessi La vita di Charlotte Brontë di Elizabeth Gaskell, perché stavolta volevo conoscere prima l’autrice e poi rileggere il suo celebre romanzo. Questa biografia mi ha letteralmente portato a conoscere il mio mito letterario, la mia musa, colei alla quale guardo con infinita ammirazione. Addirittura mi sono ritrovata nelle sensazioni e nei pensieri di Charlotte in diverse situazioni della sua vita. Quando poi ho riletto Jane Eyre e Cime tempestose di Emily Brontë, ho potuto cogliere sfumature e fare mie nozioni che da giovanissima mi erano precluse.
Da allora il mio amore adolescenziale non solo ha trovato conferma ma si è addirittura evoluto, ho iniziato a leggere tutto quanto si può trovare in italiano delle sorelle, dalle poesie ai romanzi ai racconti giovanili.

Oltre al blog dedicato alla tua attività di autrice, curi anche il blog "Tra l'erica e le campanule" dedicato alle sorelle Brontë. Com'è passeggiare in mezzo alla brughiera?

Uno dei miei sogni è passeggiare nella vera brughiera inglese, in attesa di quel giorno provo a farlo virtualmente ed è comunque piacevole: mi diletta occuparmi di uno spazio interamente dedicato alle pubblicazioni in italiano delle e sulle Brontë. Inoltre mi sprona a tenermi aggiornata.

Delle tre sorelle immagino che la tua preferita sia Charlotte alla quale hai dedicato un libro "Charlotte. La storia della piccola Brontë ". Come è nata l'ispirazione per questa storia?

“Charlotte”, che nella seconda edizione sarà accompagnato dal sottotitolo La storia della piccola Brontë, è nato proprio mentre leggevo la biografia scritta dalla Gaskell che ho menzionato poc’anzi. Quando lessi questo testo avevo concluso da pochi giorni la stesura del mio primo romanzo Come petali sulla neve e avevo mille aspettative e altrettante incertezze su cosa fare con quel manoscritto tanto agognato. Non credevo di riuscire a scrivere subito un’altra storia, invece è proprio quello che è accaduto. Più leggevo della Brontë e più mi sentivo ispirata, più m’immegevo nelle sue lettere e la conoscevo e più l’urgenza di una nuova storia palpitava sotto le mie dita e nella mia testa. Mi sembrava di vedere la protagonista nei suoi spostamenti, nei suoi stati d’animo e dovevo assolutamente fissarla su carta. È stato tutto abbastanza facile e sorprendente per me. Furono delle settimane molto belle, creative e intense. Al mio primo romanzo pensavo da un decennio come uno di quei sogni a cui non sai se darai mai una reale possibilità, Charlotte invece è una storia che mi sono ritrovata quasi senza volerlo; per me è un dono, una sorta una magia letteraria. Per questo lo reputo un piccolo tributo a Charlotte Brontë, senza di lei non l’avrei mai scritto.  


In attesa che esca la seconda edizione che sarà pubblicata da Genesis Publishing nel corso del 2016, ti andrebbe di presentare le protagoniste del tuo romanzo "Charlotte. La storia della piccola Brontë"?

Nel romanzo conosciamo due donne, o meglio una ragazza e una donna, Charlotte e la signora Chloe, quest’ultima è il mio personaggio più bello in assoluto, almeno finora. Tutte le lettrici che si sono imbattute in questo romanzo l’hanno amata e qualcuno ha anche desiderato conoscerla davvero. Charlotte è una ragazza annoiata e insicura, che per diverse ragioni si ritrova in un mondo chiuso e senza grandi prospettive. Soltanto quando nella sua vita avviene l’incontro (extrascolastico) con la letteratura, con Cime tempestose per l’esattezza, in lei si risveglia un istinto di cui prima non era consapevole. Ciò che si risveglia è qualcosa d’indefinito che non sa come affrontare ma che percepisce essere legato al romanzo che ha letto e al suo eterno fantasticare. Chloe Adams è la donna che l’aiuterà a fare chiarezza, che la sosterrà in un percorso non facile; è un’instancabile lettrice che prenderà la ragazza sotto la propria ala; una donna intelligente e appassionata, ed è la vera conoscitrice delle sorelle Brontë, che nel romanzo fungono da collante tra le due. Charlotte mi rappresenta sotto molti aspetti, ma anche la signora Chloe è un personaggio realmente ispirato.

Proprio oggi, 21 aprile 2016, ricorre il Bicentenario della nascita di Charlotte Brontë. Immagina di entrare nella macchina del tempo e tornare indietro all'epoca di Charlotte per organizzarle una festa a sorpresa. Quale location dell'Inghilterra sceglieresti e perchè?

Beh non faccio nemmeno lo sforzo di pensare a un posto che non sia la brughiera. Farei allestire qualche gazebo qua e là in una zona più pianeggiante, sperando non si alzi nessun vento così forte da mandare all’aria le suppellettili del buffet. Sono certa che Charlotte lo apprezzerebbe più di qualsiasi palazzo o sala di gala.

Leggendo "Come petali sulla neve" emerge la tua passione per la letteratura sia inglese che russa. In assoluto quali opere hanno in qualche modo influenzato il tuo essere scrittrice?

A parte Charlotte Brontë con il suo rivolgersi al “caro lettore”, cosa che ho volutamente fatto anch’io in Come petali sulla neve perché ritengo sia la formula e l’aggancio migliore che si possa avere con un lettore, se c’è un’opera che ha influenzato il mio scrivere è senza dubbio L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafòn. Questo romanzo, forse l’unico tra i contemporanei, mi ha dato molti input, mi ha insegnato in un certo senso la scorrevolezza, il ritmo, e mi ha mostrato come canalizzare l’amore per i classici con una scrittura contemporanea. Non è un caso che io stimi tanto lo scrittore spagnolo.
I classici russi sono sempre stati nelle mie corde, li trovo diversamente profondi. Tra tutti è Dostoevskij quello che sento più vicino al mio sentire, ma non so se posso parlare d’influenza in questo caso.


Volendo  descrivere "Come petali sulla neve" con 5 aggettivi, quali sceglieresti?

Poetico.
Delicato.
Pulito.
Malinconico.
Incalzante.

"Come petali sulla neve" è ambientato nel sud dell'Inghilterra e nell'Irlanda del Nord. Hai mai visitato queste terre incantate?

Purtroppo ancora non ho avuto questo piacere; cerco di sopperire all’esperienza diretta con la lettura e lo studio.

In generale i tuoi personaggi, o alcuni dei loro tratti, sono basati su persone reali?

In genere no. L’unico romanzo scritto finora nel quale c’è qualcosa di riconducibile a persone reali è Charlotte. La storia della piccola Brontë. Per il resto non trovo mai persone a me prossime tanto interessanti da ispirarmi quindi lavoro di fantasia.

Grazie della disponibilità e ora che questa breve intervista si sta per concludere... Un'ultima domanda: ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?

Subito dopo la pubblicazione di Charlotte. La storia della piccola Brontë, è mia intenzione inviare al mio Editore un romanzo breve che ho scritto circa tre anni fa e che ha conosciuto una prima ma sfortunata pubblicazione, mi riferisco a Doppio Stradivari, opera che, per motivi che preferisco non specificare, fu abortita, passami il termine. Si tratta di una storia dal tocco fiabesco e gotico che, almeno stando ai pochi che allora la lessero, sembra avere le potenzialità per piacere soprattutto a un pubblico molto giovane. Mi piacerebbe davvero dargli un’altra chance mentre io sarò nuovamente al lavoro sul mio romanzo storico di ambientazione russa che, come ho detto altre volte, è il mio romanzo più lungo e complesso; al momento lo considero terminato ma non ancora pronto per i lettori.




Per oggi è tutto!
Ci vediamo il mese prossimo nel salottino virtuale di Virginia Woolf ;)
Maria

5 commenti:

  1. Grazie di cuore. Sono molto felice e onorata di quest'intervista e del giorno speciale in cui cade.

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    1. Grazie a te Antonella! Sono felice di avere festeggiato con te il bIcentenario della nostra amata Charlotte! Un abbraccio Maria

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  2. Bellissima, poetica e affascinante questa intervista.
    Grazie per questo regalo, Maria, proprio nel giorno dei 200 anni di Charlotte.

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    1. Ciao Rosa! Sono felice che questo post speciale ti sia piaciuto! Buona giornata Maria :)

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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