mercoledì 20 aprile 2016

Recensione Il dono del lupo di Anne Rice


In tutta la sua vita la notte non gli era mai parsa più dolce, e gli piaceva illudersi di poter vivere così in eterno: autosufficiente, forte, mostruoso, impavido.
Se era questo che il dono del lupo aveva in serbo per lui, forse lo avrebbe accettato.




Il dono del lupo
 Anne Rice
Longanesi | 11 febbraio 2016 | 448 pagine | cartaceo 19,90 € | ebook 3,99 €

*Ringrazio la casa editrice Longanesi per avermi inviato una copia ebook in cambio di un'onesta opinione sul libro*


La villa è magnifica, a strapiombo sul Pacifico, circondata da sequoie secolari. Reuben, giovane giornalista incaricato di scrivere un articolo per la messa in vendita che ne decanti la meraviglia, ne è affascinato. Ma a colpirlo ancora di più è Marchent, la proprietaria, bella e misteriosa come la sua casa. Per lui è inevitabile subire il fascino di quella donna che lo guida tra le stanze splendidamente ammobiliate, raccontandogli del prozio scomparso nel nulla da vent’anni e solo ora dichiarato ufficialmente morto. La notte di passione tra i due sembra scritta nel destino, ma la brutale irruzione nella villa di due criminali pone fine al sogno prima ancora che inizi. Marchent soccombe sotto i colpi dei malviventi e Reuben sta per fare la stessa fine, quando viene salvato da qualcuno – qualcosa? – che uccide i suoi aguzzini e ferisce lui, lasciandolo agonizzante. Ricoverato in ospedale, si riprende in maniera sorprendente, in pochissimi giorni. Reuben sta bene, anzi benissimo, il suo corpo non è mai stato così forte, il suo udito così fine, il suo sguardo così acuto: un nuovo vigore sembra pervaderlo, una forza che si risveglia quando sente l’odore del male…
Perché in quella notte maledetta Reuben ha ricevuto il dono del lupo. Ora possiede una doppia natura umana e ferina, e ne è perfettamente consapevole. Una realtà che solleva inquietanti interrogativi… Chi lo ha trasformato così? Qual è la sua vera natura? E soprattutto, esistono altri come lui nel mondo?
Come per l’universo dei vampiri, Anne Rice rinnova la mitologia dell’uomo lupo con un romanzo intenso e di straordinaria contemporaneità, che ancora una volta ci pone di fronte al lato oscuro del nostro essere uomini.


Il pensiero di Blog Expres

Non amo le storie di vampiri e per questo mi sono sempre tenuta lontana dai libri di Anne Rice fin quando con mia grande sorpresa ho scoperto che la nota autrice americana ha appeso al chiodo (d'argento?) l'ultimo vampiro per dedicarsi ad un'altra creatura fantastica: il licantropo.
"Il dono del lupo" è il primo libro della serie "The Wolf Gift Chronicles" edito in Italia da Longanesi.
Sono davvero combattuta nei confronti di questo libro, perchè la prima parte l'ho trovata molto buona e la storia mi stava davvero appassionando, l'autrice ha creando la giusta dose di suspense e tutto filava liscio... Poi nella seconda parte purtroppo si sono susseguiti una serie di aspetti, uno più grottesco dell'altro che mi hanno fatto davvero storcere il naso lasciandomi l'amaro in bocca.

Fin dalle prime righe fa il suo ingresso Reuben, un giovane giornalista di San Francisco che sta preparando un articolo su una maestosa villa arroccata sulla scogliera di Nideck Point a picco sull'Oceano Pacifico e immersa in una foresta di sequoia. Il lettore segue con molta curiosità Marchent, l'affascinante ereditiera che mostra a Reuben l'abitazione con tutti i suoi tesori di arte e antiquariato collezionati da suo zio Felix Nideck misteriosamente scomparso durante uno dei suoi viaggi da archeologo. Proprio nella villa durante un'aggressione notturna Reuben viene morso da una bestia non bene identificata che gli trasmette il dono del lupo ovvero il Crisma che gli permetterà di trasformarsi in licantropo.
Ho apprezzato molto il modo in cui Anne Rice descrive la sua metamorfosi sia fisica che sensoriale durante la quale Reuben si trasforma in un Uomo Lupo che assume subito il ruolo di giustiziere della notte accorrendo in aiuto di povere vittime di violenza, trucidando senza pietà i loro aggressori.
Stava succedendo: il pelo del lupo gli rivestì il corpo, la criniera gli scese sulle spalle, ondate di estatico piacere lo attraversarono e spazzarono via ogni indugio. La peluria gli cresceva sul viso come estratta da dita invisibili, un gemito di piacere lo lasciò senza  fiato.
Forse Anne Rice vorrebbe con questo suo nuovo personaggio far riflettere sulla natura umana, sul senso della giustizia e sul lato oscuro che si cela in ogni cuore... Fatto sta che io personalmente non sono riuscita ad empatizzare con Reuben che mi ha lasciato, ahimè, completamente  indifferente  e lo stesso vale per gli altri personaggi.
L'unica parte della storia che mi ha incuriosito è il mistero che ruota intorno alla villa e al suo proprietario Felix Nideck, ma complessivamente leggendo "Il dono del lupo" ho avuto l'impressione che Anne Rice abbia messo troppa carne al fuoco. Quindi le vicende dell'Uomo Lupo giustiziere si intrecciano con il mistero sulla villa di Felix Nideck e se in alcuni punti la storia è avvincente, in altri momenti la narrazione si fa troppo descrittiva e prolissa.
Nonostante il protagonista sia un licantropo, il romanzo non somiglia nè a un Fantasy nè ad un Horror, ma contiene molti elementi del Thriller e del Mystery  e tutto sommato ho apprezzato questa scelta narrativa così stravagante, anche se lì per lì mi ha un pò frastornato...
Tra colpi di scena esagerati che sfiorano il patetico e banalità "trite e ritrite" come il fatto che i cattivi siano ancora una volta i Russi (ma la Guerra Fredda non era finita?), ho portato avanti a fatica una lettura che si è rivelata decisamente diversa da quello che mi aspettavo e che purtroppo ha finito con il deludermi.
Fatevi avanti, poesia, immaginazione, sogni. I capelli neri e lucidi cominciarono a staccarsi dal cranio, così come i peli dal corpo che giaceva a pochi centimetri di distanza. Senza che nessuno li toccasse, si staccavano dalla testa e dal corpo, che nel frattempo parevano rimpicciolire, e in un groviglio di capelli, che si dissolvevano pian piano tutto attorno, la testa e il corpo tornarono a essere l’uomo, nudo, lacerato, sanguinante e morto.





Nota sull'autrice: Anne Rice, nata a New Orleans nel 1941, si è laureata in scienze politiche e letteratura inglese alla San Francisco State University. Ha ottenuto il successo internazionale con Intervista col vampiro, diventando un’autrice di culto della narrativa horror, grazie a una straordinaria visionarietà che, unita alla capacità di fondere emozioni e sensualità, ha generato una nuova mitologia del vampiro. Presso Longanesi sono usciti Scelti dalle tenebre, La Regina dei dannati, La mummia, Pandora, Il ladro di corpi, Memnoch il diavolo, Armand il vampiro, Merrick la strega, Taltos. Il ritorno, Il vampiro Marius, Il vampiro di Blackwood, Blood, Angel, la trilogia erotica di Bella (Risveglio, Abbandono ed Estasi) e Il principe Lestat.

Post di Maria Milani

2 commenti:

  1. Su questo libro non sono ancora riuscita a decidermi! Mi spiace che non ti sia piaciuto e credo che, prima o poi, cederò alla curiosità e lo leggerò, anche se non ho aspettative altissime :)
    Di questa autrice ho letto un sacco di libri, ma i miei preferiti restano quelli della saga delle streghe di Mayfair. La serie sui vampiri l'ho letta quasi tutta (ho saltato qualche libro qua e là) e non mi era dispiaciuta, ma di quella delle streghe mi ero proprio innamorata, anche se l'ho letta una vita fa, quindi non so se ora mi piacerebbe allo stesso modo :)

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  2. Ma nooo, l'ho ordinato ieri! T---T Le mie aspettative si stanno già abbassando ... Non somiglia nemmeno un pochino ai suoi libri precedenti (senza contare, ovviamente, la trilogia hot -.-'')?

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