Buona sera lettori, come è andato il week end? Io sono andata al cinema a vedere La nostra terra di Giulio Manfredonia con Stefano Accorsi, Sergio Rubini e Maria Rosaria Russo!
Di seguito la mia recensione! Buon divertimento!
REVIEW#14
Anno: 2014
Regia: Giulio Manfredonia
Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Giulio Manfredonia
Attori: Stefano Accorsi, Sergio Rubini, Maria Rosaria Russo, Iaia Forte, Nicola Rignanese, Massimo Cagnina, Giovanni Calcagno, Giovanni Esposito, Silvio Laviano, Michel Leroy, Bebo Storti, Paolo De Vita, Debora Caprioglio, Tommaso Ragno
Genere: Commedia
Trama: Coltivare pomodori può essere molto pericoloso se sei il membro di una cooperativa sociale che gestisce un terreno confiscato al potente boss mafioso Nicola Sansone... Lo sa bene Filippo (Stefano Accorsi) presidente della cooperativa, un uomo di carta venuto dal nord con il pallino per la legalità e una bottiglietta di Valium sempre pronta a calmare gli attacchi di panico.
Tra mille peripezie Filippo riesce ad avviare la cooperativa grazie anche all'aiuto di Cosimo (Sergio Rubini) l'ex fattore del boss e Rossana (Maria Rosaria Russo), la bella e determinata ragazza di cui Filippo si innamora... Quando le cose iniziano ad andare per il verso giusto al boss Nicola Sansone vengono concessi i domiciliari... Tra sabotaggi e colpi di scena riuscirà la legalità a trionfare?
Il pensiero di Blog Expres:
E' possibile coltivare il sogno di una terra libera dai veleni della mafia che inquina le coltivazioni e la vita delle persone? Il film di Giulio Manfredonia affronta temi attuali come la legalità, i diritti dei lavoratori, l'agricoltura biologica e l'ecomafia in una terra dominata dall'omertà e dalla vendetta.
La storia è liberamente ispirata all'associazione Libera fondata da don Ciotti che attraverso una rete di cooperative gestisce i beni confiscati alla mafia grazie alla Legge 7 marzo 1996 n.109.
La cooperativa portata in scena da Manfredonia è un gruppo improbabile ed eterogeneo di contadini: un pentito, un africano, un disabile, una coppia di gay, una ragazza idealista e una giardiniera zen, capitanati da un "impavido" presidente, interpretato grandiosamente da Stefano Accorsi. L'unico vero contadino è Cosimo, ex fattore del boss, rappresentato in maniera esilarante da Sergio Rubini che veste davvero bene i panni del contadino meridionale.
La protagonista femminile è Maria Rosaria Russo che riveste il ruolo di una giovane donna che crede nella forza del cambiamento e che ha sperimentato sulla propria pelle l'azione distruttiva della mafia. Un cast davvero ben assortito dove anche tra gli attori non protagonisti figurano personaggi noti al pubblico come Nicola Rignanese e Iaia Forte.
Il film lancia numerosi spunti di riflessione attraverso un linguaggio scorrevole, tra il comico e il grottesco, regalando allo spettatore una risata ora lieve ora amara...
Post di Maria Milani
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