domenica 10 gennaio 2016

Recensione Il ponte delle spie di Spielberg


Trama: Il ponte delle spie, fa riferimento a un ponte realmente esistente a Berlino, che un tempo univa la zona est e quella ovest, oggi noto come Ponte di Glienicke. Il soprannome gli viene dal fatto di essere stato spesso teatro di scambi di prigionieri tra i servizi segreti americani e quelli della Germania Est. Il ponte delle spie racconta la storia di James Donovan (Tom Hanks), un famoso avvocato di Brooklyn che si ritrova al centro della Guerra Fredda quando la CIA lo ingaggia per un compito quasi impossibile: la negoziazione per il rilascio di un pilota statunitense, Francis Gary Powers, abbattuto nei cieli dell'Unione Sovietica mentre volava a bordo di un aereo spia U2.

DATA USCITA: 16 dicembre 2015
GENERE: Drammatico , Thriller , Biografico , Storico
ANNO: 2015
REGIA: Steven Spielberg
ATTORI: Tom Hanks, Billy Magnussen, Amy Ryan, Alan Alda, Eve Hewson, Domenick Lombardozzi, Austin Stowell, Mark Rylance, Sebastian Koch, Michael Gaston, Peter McRobbie, Doris McCarthy, Jon Donahue, Stephen Kunken
SCENEGGIATURA: Matt Charman
FOTOGRAFIA: Janusz Kaminski
MONTAGGIO: Michael Kahn
MUSICHE: Tomas Newman
PRODUZIONE: DreamWorks SKG, Marc Platt Productions, Participant Media, Studio Babelsberg
DISTRIBUZIONE: 20h Century Fox
PAESE: USA




Il pensiero di Blog Expres: 
Non sono un appassionata di film e libri di spionaggio, ma di fronte al binomio Spielberg- Hanks non ho resistito e sono andata a vedere al cinema "Il ponte delle spie".
Tom Hanks è uno dei miei attori preferiti e ancora una volta si riconferma come un grande interprete, tutto il film si regge grazie alla sua magnifica presenza senza la quale avremmo assistito ad una storia probabilmente noiosa...
Tom Hanks veste gli eleganti abiti di James Donovan, un noto avvocato americano che non si accontenta di portare avanti un caso spinoso con professionalità, ma fa emergere  anche la sua onestà ed integrità morale.

Questo essere un uomo "tutto d'un pezzo" non lo rende poi così diverso dal suo assistito: la spia sovietica che rimane fedele al suo paese e alla missione affidatagli. 
Tra i due nascerà un profondo rispetto, ma James Donovan ha una una marcia in più: crede nel valore della vita che va sempre preservata anche se è quella del proprio nemico. 
"Non fare agli altri quello che non vorresti sia fatto a te": questa verità evangelica diventa per Donovant una specie di strategia legale, lui non è un uomo di fede, ma la sua saggezza e lungimiranza lo porteranno a compiere grandi azioni e a servire la sua patria con fedeltà e onore.
Se Tom Hank mi ha convinto, purtroppo non posso dire la stessa cosa per la regia di Spielberg.
Il film si apre con un inseguimento che è stato girato con la macchina da presa a spalla, espediente già usato da Spielberg in "Salvate il soldato Ryan" e in quel caso  molto efficace, trattandosi di un film di guerra, ma qui mi è sembrato esagerato per un inseguimento all'uscita del Metrò a Brooklyn...
Anche alcune scelte di fotografia mi sono sembrate eccessive, mi riferisco soprattutto alla "Color Correction" con colori  desaturati che rischiano di appesantire la godibilità del film.
Insomma tanti piccoli dettagli che presi singolarmente possono sembrare stupidaggini, ma che nell'insieme definiscono il carattere del film ed è proprio sulla resa complessiva che nutro dei dubbi...
Sicuramente a Spielberg va il merito di avere portato sul Grande Schermo una storia commovente ispirata ad eventi realmente accaduti e non l'ennesimo film sulla Guerra Fredda...
Lasciate a casa le storie per il grande pubblico, questa volta Spielberg ha dato vita a un film  che verrà apprezzato soprattutto dagli amanti del genere.



Post di Maria Milani











































1 commento:

  1. ciao maria
    che bello trovare per caso la recensione che hai fatto a quest film che a me è strapiaciuto...
    se passi da me trovi la mia recensione
    un abbraccio
    daniela
    https://infusodiriso.wordpress.com/

    RispondiElimina